2012, Merola lancia l’allarme “Sarà un bilancio d’emergenza”

Conferenza stampa del sindaco per fare il punto sui primi sette mesi di mandato. Sul futuro incombono i tagli imposti dal governo Monti: “Per coprire i servizi dovremo aumentare l’aliquota Imu”. Sul People Mover: “Le verifiche non sono finite”. Sul caso Lombardelli: “L’errore è stato corretto. Ora la vicenda è chiusa”

da Repubblica Bologna on line del 27 dicembre 2011

Il sindaco Virginio Merola, al giro di boa di fine anno, fa il bilancio dei suoi primi sette mesi di mandato. Un appuntamento “che vorrei diventasse un’abitudine, ogni sei mesi” – dice – per fare il punto sui principali provvedimenti dell’amministrazione e per tracciare gli indirizzi sul futuro.

E’ un bilancio di luci ed ombre, tra i 70 milioni di euro di tagli del governo che “ci costringeranno ad alzare le tasse” e l’incognita People Mover, la navetta aeroporto-stazione i cui cantieri dovevano aprirsi a gennaio, e che ora pare slittare ancora. “Inzieremo il prima possibile”, si limita a dire l’assessore al Traffico Andrea Colombo (presente con tutta la giunta alla conferenza stampa del sindaco), senza però dare indicazioni precise.

Ma altri nodi restano sul tavolo. Dalle polemiche sulle dimissioni del responsabile di Gabinetto Marco Lombardelli, sul quale Merola prova a chiudere la partita: “C’è stato un errore nel suo inquadramento professionale. Ma ora basta parlarne, è stato subito corretto”. Sino al pasticcio di Piazza Minghetti, col sindaco che per la prima volta riconosce l’errore progettuale che ha portato all’abbattimento di pruni e magnolie.

Bilancio. “Questo sarà un bilancio di emergenza”, dice Merola affrontando la spina più dolorosa del primo rendiconto della giunta. Un bilancio che verrà approvato solo in esercizio provvisorio, sperando in modifiche della manovra economica del governo. “Quella di Monti è una manovra recessiva”, non esita a dire il primo cittadino, che mette le carte in tavola: “Con questo provvedimento, noi abbiamo 58 milioni di euro di tagli. Per aumentare i servizi dovremo aumentare anche l’aliquota Imu”. Corregge ancora al rialzo la conta dei soldi mancanti la vicesindaco Silvia Giannini, che parla di “70 milioni di euro di tagli e di 50 di fondi da accantonare per il patto di stabilità”. Con queste cifre, il Comune rischia di non poter più pagare i fornitori e di dover aumentare le imposte per salvare i servizi sociali. Per questo Merola sfida Monti: “Siamo pronti a rinunciare del tutto ai trasferimenti statali, a patto che ci venga data una vera autonomia impositiva e che venga allentato il patto di stabilità. Serve anche una patrominiale sui grandi proprietari e un impegno più deciso sulla evasione fiscale”.

People Mover. Niente di certo sulla navetta aeroporto-stazione. Mentre il Ccc attende di iniziare i cantieri a fine gennaio, il Comune prende tempo: “Stiamo analizzando tutta la documentazione che ci hanno fornito sul progetto esecutivo. E’ una grande mole di documenti. Se i cantieri slittano ad aprile? Non lo so, vedremo”, dice l’assessore Colombo.

Caso Lombardelli.
Il sindaco prova ad archiviare il caso del responsabile di Gabinetto, che oggi in una lunga lettera assicura di aver avvertito “immediatamente” Palazzo d’Accursio del fatto che la sua licenza da ottico non valeva come diploma, titolo richiesto dal suo contratto. “E’ vero, Lombardelli ci ha avvertito, ma dopo che il caso è scoppiato. L’amministrazione, prima di allora, non sapeva nulla”. Merola ammette comunque che un “errore” c’è stato: “C’è stato un vizio di inquadramento. Un errore, non chissà quale strategia. Un errore tra l’altro subito corretto, perché una volta scoperto abbiamo proposto a Lombardelli di cambiare inquadramento, ma lui ha rifiutato e ha preferito dimettersi. Ce ne fossero di amministrazioni come la nostra che riconoscono i propri errori. Ora però insistere mi sembra eccessivo”.

Civis. Il sindaco alza la voce sul Civis, rivendica lo stop ai cantieri e minaccia Irisbus: “Vogliamo cambiare radicalmente il mezzo con un normale filobus. Altrimenti ci sono i termini per una risoluzione del contratto con danni” a carico dell’impresa che ha fornito il Civis, non conforme alle norme di sicurezza.

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