People mover, passo avanti. Al Comune i terreni Cesi (ma con l’ombra del Tar)

Articolo di Beppe Persichella pubblicato il 20 gennaio 2015 dal Corriere di Bologna.

People mover, passo avanti. Al Comune i terreni Cesi (ma con l’ombra del Tar)

Il Comune segna un nuovo punto per la realizzazione del People mover. Ma anche questa volta, così come già successo in passato, potrebbe rivelarsi l’ennesimo passo falso per  l’amministrazione comunale. La buona notizia per Palazzo d’Accursio è che la cooperativa edile Cesi pochi giorni fa le ha ceduto gratuitamente i terreni per la costruzione dell’unica  fermata intermedia della monorotaia, la Bertalia-Lazzaretto. La cattiva è che questi terreni potrebbe doverglieli presto ridare indietro. E a quel punto, la costruzione del trenino che  collegherà la stazione centrale e l’aeroporto Marconi rischierebbe di andare incontro a uno stop (l’ennesimo) di non facile risoluzione. La convenzione urbanistica, stipulata dall’imolese Cesi con l’amministrazione comunale nel 2008, prevedeva la cessione gratuita, da parte della cooperativa, di una parte dei suoi terreni a Palazzo d’Accursio, proprio per permettere i lavori del People Mover. La stipula includeva anche altri due punti, per Cesi non secondari: un investimento dell’Università che avrebbe lì dovuto ampliare la sua sede di Ingegneria, e l’interramento di un elettrodotto presente. Solo che l’Ateneo nel 2012, per via della crisi economica, ha rinunciato a costruire al Lazzaretto. E la conduttura non è mai stata ricoperta da Palazzo d’Accursio. Per Cesi, una situazione sufficiente per ricorrere al Tribunale amministrativo regionale, che deve però ancora pronunciarsi. Il nuovo guaio per la giunta Merola, che metterebbe in discussione di nuovo il futuro già molto incerto del People Mover, può arrivare proprio da qui. Se il giudice amministrativo dovesse infatti dare ragione a Cesi, verrebbe a cadere la convenzione siglata sette anni fa con il Comune. E con essa, anche il diritto di Palazzo d’Accursio a ricevere gratuitamente questi terreni. Dalla cooperativa edile imolese, tra l’altro, fanno sapere che il commissario liquidatore Antonio Caiani non era tenuto, in questa delicata fase, a cedere senza oneri la superficie di circa 4 mila metri quadri. Il via libera è arrivato solo per non andare a esacerbare ancora di più i rapporti con l’amministrazione comunale. Una tregua armata, insomma, in attesa della sentenza del giudice. Se poi il Tar dovesse dare ragione alla Cesi, il Comune potrebbe essere costretto a restituire quello che venerdì mattina ha ottenuto dal rogito firmato dalle parti. Davvero un bel problema, perché a quel punto, in assenza della fermata oggi prevista dalle parti di via Agucchi, si dovrebbe rivedere tutto il tracciato del People Mover. Nella zona del Lazzaretto, Cesi possiede 8,5 mila metri quadri di terreno, e altrettanti sono in mano ad un’altra società edile, la Pentagruppo (anche lei fallita). Entrambe due anni fa avrebbero dovuto inaugurare 200 nuove case. Ma per i motivi appena elencati, tutto si è bloccato e la palla è passata ai giudici. Intanto però la Cesi è fallita e, ora più che mai, quei lotti le fanno gola. L’obiettivo è riuscire a venderli tutti così da riuscire a ripagare i suoi 1.800 creditori. Al netto di questo ennesimo punto interrogativo, c’è comunque da dire che il Comune compie un ulteriore passo in avanti per la realizzazione del People mover, o quanto meno per l’inizio dei lavori. I cantieri infatti dovevano partire all’inizio dell’anno scorso, ma si sono perse le tracce da molto tempo. A conferma di ciò, Palazzo d’Accursio durante gli ultimi giorni del 2014 ha modificato il contratto con Marconi Express, la società cui spetta la realizzazione e gestione dell’opera, che estende di altri cinque anni la concessione e permette a partire dal 2019 un nuovo aumento di 55 centesimi sul prezzo del biglietto, portandolo così oltre gli otto euro. I tempi per l’apertura dei cantieri sono stati indicati mesi fa dalla presidente di Marconi Express Rita Finzi: avvio nel 2015, 36 mesi di lavori e poi monorotaia in funzione a partire dal 2018. Tar permettendo.

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