IL COSTRUTTORE DELL’OPERA: CCC

Molta è la strada percorsa dal movimento cooperativo da quel lontano 1844 in cui “i Probi Pionieri” in Inghilterra fondarono la prima società cooperativa e identificarono i principi che da allora in poi sarebbero stati alla base della cooperazione.

E’ stata un strada gloriosa ed efficace per portare sviluppo e vantaggi economici ai lavoratori ed a strati popolari della popolazione. Molti però ritengono che negli ultimi decenni, con l’enorme crescita di dimensioni in alcuni settori (consumo, costruzioni, assicurazioni, assistenza alla persona) e la difficoltà se non la mancanza di volontà di rimanere fedeli ai principi basilari di mutualità e democrazia lavorativa ne abbiano profondamente mutato e snaturato lo scopo e la struttura in pratica trasformando le aziende cooperative in normali aziende capitalistiche.

Non sta a noi Comitato NO PeopleMover addentrarci in giudizi ed analisi complesse. Ci limitiamo ad osservare il comportamento nei fatti del colosso CCC – Consorzio Cooperative Costruzioni, arrivato al suo centesimo compleanno, e del suo presidente Collina, sia nel progetto Civis che nel Progetto PeopleMover. Ambedue hanno mostrato dei lati oscuri su cui la magistratura e la Corte dei conti stanno indagando e su cui lo stesso procuratore regionale Salvatore Pilato pochi giorni fa ha messo l’attenzione durante il suo discorso ripreso con evidenza primaria da tutta la stampa. Lo stesso Collina è stato oggetto di avvisi di garanzia per. corruzione e frode in appalto. Nonostante questo consiglierebbe maggiore cautela, nonostante che il Civis sia di fatto bloccato con 49 mezzi fermi a marcire da anni, acquistati prima ancora che potessero circolare a costi doppi rispetto ad un normale filobus, il CCC attraverso Collina continua a fare la voce grossa. A spronare la giunta a procedere senza indugi col People Mover, a non ascoltare le voci critiche o che, all’interno della stessa coalizione di maggioranza, richiedono una discussione a livello cittadino, trasparente, prima di prendere la decisione più opportuna, a tacciare di “quatto gatti” chi come noi ha portato il tema alla attenzione della cittadinanza, lasciata all’oscuro per anni, e della agenda politica.

Oramai il People Mover è sostenuto apertamente solo da una parte del PD ed è stato reso esecutivo dall’Ing Carlini alla guida dell’Ufficio tecnico Comunale pure in assenza dichiarata del piano economico finanziario definitivo e nonostante uno stravolgimento del modello di Project Financing adottato nel bando di gara che invece di mettere rischio e costi a totale carico del privato vincitore della gara per il People Mover(in questo caso il CCC), prevede

  • finanziamenti regionali per 27 milioni,
  • intervento economico del comune in caso di numero passeggeri inferiore al previsto
  • coinvolgimento di ATC (oggi TPER) nella società di gestione Marconi Express costituita dopo la vincita , con patti parasociali che ne prevedono l’acquisizione del 100% del capitale fra pochi anni rimettendo quindi il rischio della gestione in carico ad una azienda pubblica come in una normale gara d’appalto.

 

Questo modo di agire, la sordità alle richieste motivate della società civile e dei comitati, le affermazioni ultimative e sprezzanti non si conciliano con la lettera e lo spirito di uno dei sette principi cooperativi che prevede “Interesse verso la comunità: le cooperative lavorano per uno sviluppo sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci” e con quanto definito nella carta dei valori quando prevede che una società cooperativa “agisce nel mercato non solo in osservanza delle leggi, ma secondo i principi di giustizia e utilità per i propri soci e per la collettività

Noi da una grande e vera azienda cooperativa ci aspettiamo confronto non chiusura.

Noi da una grande e vera azienda cooperativa ci aspettiamo che non sia coinvolta in inchieste giudiziarie per il suo operato.

Noi da una grande e vera. azienda cooperativa non ci aspettiamo che contribuisca ad opere che destano nel procuratore regionale della coorte dei conti “grande preoccupazione”.

Noi da una grande e vera azienda cooperativa non ci aspettiamo fantasiose operazioni societarie che snaturano di fatto la tipologia del bando pubblico vinto.

Non è questa la strada di chi sostiene che la Coop sei tu.

Il presidente Collina ha una grande responsabilità, quella di contribuire a mantenere saldi i valori della cooperazione e non derogarli o svilirli pensando che questo salvaguardi meglio gli interessi economici della sua azienda. Noi lo aiuteremo a riflettere ed agire meglio e chiediamo al mondo della cooperazione di darci una mano a farlo.

 

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