Archivio per 8 marzo 2013

Come non imparare dalle elezioni. Aria fritta per Bologna

Come non imparare dalle elezioni, il PD propone aria fritta per Bologna
Negli ultimi giorni abbiamo assistito, e continuiamo ad assistere, ad una riflessione interna al PD che attraversa tutti i livelli del partito, dalla sua base alla sua direzione. Il tema della riflessione è ovviamente la sconfitta elettorale e l’enorme perdita di credibilità e consenso. Se una parte del Partito Democratico continua a pensare che sia l’elettore a essere sbagliato e a non capire le loro proposte, altri iniziano a comprendere gli errori commessi nella gestione dei territori e della cosa pubblica. I cittadini si sono resi conto ben prima dei burocrati di partito di quanto la situazione economica e sociale stia cambiando, e di quanto siano necessarie politiche più ragionevoli, che prestino attenzione tanto all’ambiente quanto alle finanze, evitando gli sprechi.
“Allora non hanno capito niente”, abbiamo esclamato in coro dopo aver letto le dichiarazioni del Segetario Donini che sostiene: “A Bologna il People Mover serve come l’aria”. Come l’aria fritta, s’intende.
Dobbiamo ricordare ancora una volta che il People Mover è un’opera inutile, economicamente rischiosa dato che non si autosostiene, da realizzare con un creativo “project financing” che produce un debito occulto di 1,4 milioni all’anno per il comune di Bologna? Dobbiamo ribadire che esiste una stazione Aeroporto del Servizio Ferroviario metropolitano realizzata al grezzo che con pochi milioni di euro può sostituire il People Mover? Dobbiamo ricordare che l’opera ha gradualmente perso credibilità e funzioni e che nessun privato ha realmente ritenuto di poter investire in essa? Che a sostegno delle nostre tesi sulla vera utilità dell’opera sono indagati 11 tra esponenti di Comune, Regione e costruttori? Persino Ryan Air ha dichiarato che non le serve il People Mover, il cui biglietto costerà quasi quanto un volo low cost.
In questi anni ai vertici del PD sono stati forniti in continuazione elementi per la comprensione del problema People Mover e del suo problema elettorale, a partire dalla raccolta di 4.000 firme di cittadini interessati ad un’istruttoria pubblica. Ragionevoli dubbi e documentate opposizioni sono stati forniti dal centro-destra, dal Movimento 5 Stelle, da SEL. Persino all’interno dello stesso Pd una componente “ragionevole” ad elevata competenza tecnica e passione civica ha sempre operato parallelamente e/o congiuntamente a noi per dimostrare, dati concreti alla mano, la inutilità dell’opera e la necessità di ultimare prioritariamente il SFM. Quest’ultimo, vero progetto strategico, è incompleto nelle stazioni di Bologna e rischia di essere mutilato nelle funzionalità per assenza di fondi: basterebbe sottrarli al People Mover.
A questo punto ci sembra doveroso chiamare tutte le forze politiche e sociali di Bologna ad un confronto pubblico e alla luce del sole con la cittadinanza, per chiedere una volta e per tutte a chi insiste con evidente sprezzo della realtà: perché tanto accanimento?
COMITATO NO PEOPLE MOVER

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