Sono ufficialmente arrivati i soldi per migliorare la mobilità di Bologna. Ma la battaglia per garantire che ne si faccia l’uso migliore è appena cominciata.
Di seguito l’articolo di La Repubblica Bologna.
Nero su bianco in Gazzetta Ufficiale
arrivano i soldi per treni e filobus
Dal governo 237 milioni (più i 127 destinati ai nuovi Crealis) e l’agenda dei lavori: 14 mesi per aprire i cantieri. Soddisfazione a Palazzo D’Accursio
di Marco Bettazzi
Ora è definitivo. Con la pubblicazione, ieri in Gazzetta ufficiale, della delibera del Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) vengono dirottati verso Bologna i 237 milioni di euro dello Stato originariamente destinati al metrò e convogliati sul Servizio ferroviario metropolitano: sistemazione delle fermate dei treni regionali, elettrificazione delle linee urbane e acquisto di nuovi filobus. Per un totale, contando anche i fondi di Regione, Comune e Tper, di 363 milioni di investimenti complessivi, che si aggiungono ai 182 destinati recentemente dallo stesso Cipe per l’acquisto dei Crealis al posto del Civis.
Non ci sono più scuse, i soldi sono pronti, con la scaletta precisa di quanto arriverà anno per anno da Roma, e coi relativi tempi da rispettare, fino ai sette anni complessivi previsti per la realizzazione degli interventi. Dieci mesi al massimo per il progetto esecutivo e le autorizzazioni, otto mesi per l’appalto dei lavori, 63 mesi per la realizzazione e tre mesi per la messa in esercizio.
In Comune, all’arrivo della notizia, il sindaco è uscito raggiante dal suo studio e ha abbracciato il consigliere del M5s Massimo Bugani, che passava di lì. Del resto era quello che gli
enti locali aspettavano almeno da ottobre, data a cui risale la delibera, perché da Roma fino a ieri mancava ancora l’atto che permettesse di staccare gli assegni.
I fondi serviranno per potenziare il Servizio ferroviario metropolitano con la realizzazione di quattro nuove fermate (Prati di Caprara, Borgo Panigale, Zanardi e San Vitale rimesse) e la sistemazione di altre due (Fiera e San Ruffillo), oltre che per comprare nuovi treni elettrici. Il secondo filone è invece tutto dedicato alla rete dei filobus, per estendere le tratte elettrificate fino a 125 chilometri complessivi, con l’acquisto di 55 nuovi filobus e la sistemazione delle opere stradali connesse.