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L’intervento dell’avv. Domenico Morace in rappresentanza del Comitato No People Mover all’udienza del 7 novembre 2016

TRIBUNALE DI BOLOGNA

 Collegio II° Penale

PROCEDIMENTO PENALE N. R.G. n. 1672/15 – R.G.N.R. n. 14722/12

 

MEMORIA

Nell’interesse della parte civile “Primavera Urbana”.

L’opera denominata “People mover” così come concepita nel bando di gara e per come sarà realizzata dal CCC è un’opera costosa, inutile, non giustificabile a fronte dell’impatto ambientale, destinata ad un sicuro fallimento per via dei costi eccessivi e dell’inidoneità del sistema utilizzato.

Per meglio comprendere il senso di tale affermazione si deve fare un breve riferimento al Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM).

Il link di seguito indicato, messo in rete dall’Associazione Primavera Urbana, Comitato No People Mover, riassume ed indica i vari documenti che hanno scandito il progetto:

https://www.dropbox.com/s/onqjp6e52r7cnn2/STAZIONE%20SFM%20AEROPORTO%20vs%20PEOPLE%20MOVER.pdf?dl=0

Per quanto possa rilevare ai fini del processo si deve osservare che nel Luglio 1994 interviene il documento  “Intesa per la definizione di un nuovo assetto dei trasporti pubblici nell’area metropolitana bolognese”, fra il Ministero dei Trasporti, il Comune di Bologna, la Provincia di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e le Ferrovie dello Stato S.p.A, in cui si stabilivano le linee guida e gli interventi necessari alla realizzazione del nuovo sistema della mobilità, incentrato sulle linee ferroviarie.

Nel Luglio 1997 si arriva all’Accordo Attuativo e Integrativo dell’intesa del 1994, in cui, in occasione dell’approvazione del progetto di attraversamento della nuova linea ferroviaria AV/AC nella città di Bologna si confermava la precedente intesa stabilendo i contenuti del progetto, le nuove realizzazioni, i finanziamenti, gli impegni reciproci, i tempi di realizzazione e le fasi intermedie per il SFM dall’avvio dei lavori alla sua piena attivazione.

Nell’aprile del 2002 la Provincia di Bologna pubblica un opuscolo informativo con le indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che sarà approvato nel 2004. Uno degli elementi caratterizzanti del Piano è proprio il collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Bologna. In questo opuscolo compare per la prima volta un accenno ad un sistema “People Mover” inteso come modesto e breve collegamento tra la stazione SFM Aeroporto e la stazione SFM Borgo Panigale con il terminal passeggeri dell’Aeroporto. Il teste ZAMBONI lo conferma nel corso della sua deposizione.

Successivamente all’approvazione del PTCP, alla fine del 2004 per quanto afferma lo stesso teste ZAMBONI, si comincia a manifestare all’interno del Comune di Bologna un’idea antagonista al SFM Aeroporto, il People Mover come mezzo per la connessione fra stazione centrale e aeroporto il cui progetto preliminare viene approvato a dicembre 2005, a cui segue la variante al PRG adottata dal Consiglio nel 2006 ed approvata nel 2007.

E’ interessante rilevare fra l’altro dalla documentazione progettuale come il sistema a cui si pensava fosse fondamentalmente diverso da quello poi oggetto della gara, con convogli da circa 200 posti proprio per ovviare ai problemi di picchi giornalieri e stagionali.

Cosa ben diversa da quello poi deliberato in sede di bando di 50 (teorici) posti.

A questo punto sorge il problema relativo alla stazione SFM Aeroporto che viene “nascosta” e ridenominata Stazione Borgo Panigale Scala (visto che esisteva già quella di Borgo Panigale).

Nel luglio del 2007 nell’ambito della ridefinizione del SFM, senza alcuna concertazione a livello provinciale, il Comune di Bologna in “relazione alla nuova previsione del People Mover” cancella, in un colpo solo, anni di strategie destinate ad una vasta area. Così si stabilisce di completare la sola stazione SFM sulla direttrice ferroviaria Bologna-Milano per evitare qualsiasi “concorrenza” con il People Mover.

L’attività spiegata dal Comune di Bologna crea una certa confusione in tutti gli enti preposti. Si vedano per esempio l’Accordo Territoriale per il Polo Funzionale Aeroporto:

http://www.cittametropolitana.bo.it/pianificazione/Engine/RAServeFile.php/f/PTCP/accordo_aeroporto.pdf

ed il POC 2009-2014:

http://urp.comune.bologna.it/PortaleTerritorio/portaleterritorio.nsf/d31da69f1a22d084c125706f0046b2aa/5cb61f7198e3a610c12575ca0026e4b7/$FILE/POC_tavola2_approvazione_delibera.pdf

dove viene ancora indicata la Stazione SFM Aeroporto.

 

Nel convegno di presentazione del nuovo Piano Regionale Integrato di Trasporto (PRIT) figura ancora una volta la stazione SFM Aeroporto:

http://mobilita.regione.emilia-romagna.it/allegati/convegni_presentazioni/2010/2010_versonuovoprit_bologna/iacono.pdf/at_download/file/iacono.pdf

 

I limiti del People Mover sono così evidenti che il Comune di Bologna deve imporre la cancellazione del BLQ, il servizio di autotrasporto attualmente gestito da TPER già ATC che collega il centro città e la stazione ferroviaria al terminal passeggeri.

Ma quanto il Comune impone all’azienda partecipata non può imporlo ai privati che ben consapevoli dei limiti del nuovo sistema si sono già organizzati.

Il sito internet di seguito riportato pubblicizza un’iniziativa già in funzione che offre un servizio di navetta a domicilio sull’intero territorio del Comune di Bologna che porta i passeggeri al terminal passeggeri in Aeroporto per il prezzo di 8€ !!:

http://www.vivaraviaggi.it/gsvbooking.html

 

Le risultanze dell’istruttoria dibattimentale confermano i limiti dell’opera per come è stata disegnata nei due bandi di gara e quelli relativi all’offerta della CCC.

La gara è stata condizionata da un’attività operata di concerto tra il sig. COLLINA ed il sig. SUTTI in danno della collettività ed in danno dell’altro concorrente, l’ATI ACCIONA-GHELLA.

In questo senso i primi elementi emergono già dalla testimonianza resa il giorno 8 gennaio 2016 dal teste  MINGUEZ FERNANDO LLORENTE, ingegnere alle dipendenze della società ACCIONA. E’ lui che rappresenta l’azienda spagnola in Italia e che ha seguito la partecipazione al bando di gara. Nell’ambito della ricerca di un partner per la gestione del servizio l’ing. MINGUEZ si rivolge all’ATC nella persona dell’allora Presidente SUTTI.

Intervengono delle riunioni con ATC nelle quali la stessa azienda di trasporti si mostra interessata alla cosa. Ma poi accade un qualcosa di anomalo. ACCIONA propone un “Memorandum of Understanding (doc.10 prod. PM) ma non riceve risposta alcuna.

Di seguito il passo della testimonianza sul punto:

P.M. DI GIORGIO – Oltre all’ingegner Sutti aveste anche

contatti con altri soggetti di Atc o il vostro

riferimento era solo l’ingegner Sutti?

TESTE MINGUEZ – Principalmente era l’ingegnere Sutti, però mi

ricordo dell’ingegnere Paolillo perché molte volte non

era facile trovare l’ingegnere Sutti e era più facile

trovare l’ingegner Paolillo e quindi ho avuto… adesso

l’ho incontrato anche in aula, non mi ricordavo da 9

anni, quindi, sì, anche l’ingegnere Paolillo.

 

P.M. DI GIORGIO – Perché, guardi, le faccio questa

contestazione, lei fu sentito il 9 maggio 2012 dalla

guardia di finanza di Bologna, in quella sede fece

questa dichiarazione: “(inc.) cercavano contatti con il

presidente di Atc, Francesco Sutti, che mentre

all’inizio sembrava interessato al punto che furono

predisposte, ma mai sottoscritte, ipotesi di

accordo…” poi aggiunge: “Dopo l’uscita del bando ha

evitato ogni forma di tipo o di rapporto con noi”, che

cosa…

PRESIDENTE – Sì, ha detto questo cose ma adesso cosa dice?

P.M. DI GIORGIO – Cioè i contatti ci furono o non ci furono?

TESTE MINGUEZ – Ci furono dei contatti per sapere di

continuare avanti con il Mou (trascrizione fonetica)…

l’accordo…

P.M. DI GIORGIO – L’accordo.

TESTE MINGUEZ – …per partecipare assieme, per valutare la

possibilità…

PRESIDENTE – Sì.

TESTE MINGUEZ – …di partecipare… però non ci furono

risposte. Io quello che mi ricordo, sono passati molti

anni, è non trovare più l’ingegnere Sutti, non aveva la

possibilità di beccarlo al telefono più che altre cose,

cioè non risposta.

P.M. DI GIORGIO – Va bene.

TESTE MINGUEZ – E’ quello che mi ricordo.

P.M. DI GIORGIO – Cioè voi lo cercavate in prima persona e

lui non rispondeva.

TESTE MINGUEZ – Sì.

P.M. DI GIORGIO – Per questo disse “Ha evitato ogni forma e

tipo di rapporto”?

TESTE MINGUEZ – Sì.

P.M. DI GIORGIO – Si riferiva…

TESTE MINGUEZ – Sì.

P.M. DI GIORGIO – …a questo.

Il SUTTI si nega a qualsiasi altro contatto con la società spagnola ed i suoi rappresentanti, per tornare a farsi vivo solo in occasione del primo bando di gara.

L’allora Presidente di ATC si informa circa la partecipazione di ACCIONA alla gara ed ottiene risposta da parte dell’ing. LLORENTE circa la volontà degli spagnoli di non partecipare. L’informazione viene comunicata perché l’ingegnere spagnolo viene a sapere da Sutti che ATC intendeva rimanere fuori dalla gara. La telefonata con la richiesta di informazioni avvenne prima del 14 maggio 2008 (pag.22 trasc. 8 gennaio)

 

TESTE MINGUEZ – …lui era fuori, assolutamente.

P.M. DI GIORGIO – “Lui era fuori”, quindi non era interessato

a partecipare.

TESTE MINGUEZ – Assolutamente sì.

P.M. DI GIORGIO – Va bene, quindi da quella telefonata non

venne nessun contenuto sul fatto che loro avrebbero

partecipato in un modo o nell’altro.

TESTE MINGUEZ – No, se io sapessi che lui era assieme ad

altri questa informazione che noi non partecipavamo io

non la davo.

 

Sull’importanza della partecipazione di ATC, decisiva a tal punto da spostare gli equilibri della gara stessa l’ing. LLORENTE è molto chiaro:

TESTE MINGUEZ – Giustamente se uno tiene Atc come partner è

avvantaggiato rispetto agli altri perché loro possono

fare uno sforzo economico che noi da fuori non potevamo

fare, loro avevano un’organizzazione quindi potevano

gestire in modo più efficiente, giustamente.

………..

TESTE MINGUEZ – E’ un vantaggio per il mio concorrente

 

Il testimone ritorna con forza sul punto essenziale di quanto potesse pesare la partecipazione di ATC con un concorrente invece che con un altro.

TESTE MINGUEZ – E’ una questione rischio aziendale, è chiaro

che se io avessi avuto una società che si prendeva

questo rischio io facevo un’offerta migliore, però noi,

che non avevamo la conoscenza del futuro, la nostra

valutazione era più cautelativa.

 

Sulla differenza tra le due offerte il teste si esprime in modo chiaro:

TESTE MINGUEZ – Noi dal punto di vista tecnico eravamo sicuri

che l’offerta era tecnicamente superiore, altamente

superiore, così si è dimostrato con il punteggio

tecnico e però è stato ribaltato con la valutazione

economica, quindi alla fine la C.C.C. ci ha fatto il

sorpasso con il punteggio economico. Per noi la

valutazione che facevamo è che dal punto di vista

tecnico la nostra era superiore, era quello che aveva

bisogno Bologna, mentre quella di C.C.C. con la società

Intamin per noi era un po’, diciamo, scadente, quindi

per quello che dice “Faremo ricorso”, perché

giustamente era comparare due cose che… anche se il

bando di gara permetteva questo, era comparare due cose

diverse, non mi ricordo se a un certo momento feci la

comparazione che è una cosa è la Ferrari e un’altra

cosa è un’altra macchina, mi sembra.

I contenuti delle dichiarazioni del teste Minguez Llorente vengono confermati anche dall’ing. GARCIA chiamato a testimoniare dalla difesa di parte civile ACCIONA. In particolare il teste conferma l’importanza decisiva della partecipazione di ATC che se fosse stata palese avrebbe spinto l’ATI ACCIONA-GHELLA a non partecipare alla gara.

 

I limiti dell’offerta CCC emergono anche  alla luce delle perizie disposte dall’Ufficio del P.M.. In particolare si richiamano le dichiarazioni dell’ing. FERRETTI che pone l’attenzione su diverse carenze dell’offerta CCC:

–       Mancanza dei documenti 6 e 7 della busta 3

–       Mancanza del doppio binario (interscambio)

–       Passerelle di emergenza collocate una volta a destra una volta a sinistra

–       Attraversamento del fiume Reno

–       Omissione in merito allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici (dopo 30 anni vanno sostituiti, la durata della concessione arriva a 35)

–       L’incarrozzamento: solo 20 secondi per caricare 50 passeggeri con bagagli (In una linea di metropolitana le porte rimangono aperte da 30 a 60 secondi).

 

L’offerta CCC risulta vincente per la parcellizzazione del punteggio assegnato all’offerta tecnica, un totale di 60 punti che viene suddiviso tra:

–       Piano di gestione;

–       Tecnologia e prestazioni;

–       Qualità architettonica ed estetica.

 

Soprattutto sono i 40 punti assegnati all’offerta economica che rendono impossibile una corretta competizione con qualsiasi altro soggetto che non fosse collegato in maniera occulta con ATC. Solo confidando su un’assunzione del rischio di gestione da parte di quest’ultima si poteva proporre un’offerta economica esageratamente bassa. Inoltre, le informazioni elargite da ATC esclusivamente a CCC relative, non tanto al numero dei passeggeri di BLQ, ma alla redditività della linea, alle prospettive future, alla conoscenza del mercato hanno caratterizzato e condizionato la gara. Non si deve dimenticare che ha inciso in modo decisivo la certezza di poter contare su un’azienda che già gestiva il trasporto pubblico di Bologna e poteva garantire il personale per il servizio, la struttura per la manutenzione, l’integrazione con le altre linee di trasporto urbano ed extraurbano. Le riunioni presso la sede dell’ATC, come vengono riferite da diversi testimoni, vedono la partecipazioni dei dirigenti ATC esperti di quei specifici settori.

 

Sull’attività occulta dispiegata di concerto da ATC e CCC, ovvero da SUTTI e COLLINA, non vi sono dubbi ma una serie di certezze acquisite nell’istruttoria dibattimentale.
A cominciare dall’acquisizione del cd. patto di riservatezza del 2 ottobre 2008.
Il teste AMICUCCI, sentito nel corso dell’udienza dell’11 luglio (2016) ci spiega che detto documento non venne rinvenuto né presso la sede ATC né presso quella del CCC, né tantomeno in Provincia o in Comune. Il documento venne citato nelle s.i.t. dell’ing. PAOLILLO che lo consegnò tramite un messaggio di posta elettronica. Successivamente alla consegna del PAOLILLO ne venne consegnata una copia anche dall’ing. LIPPI di CCC.
Appare alquanto singolare che un documento tanto rilevante non venne rinvenuto nei carteggi delle due società interessate, ovvero ATC e CCC.

 

In merito risultano contraddittorie e illogiche le dichiarazioni rilasciate in dibattimento dai testi FINZI e LIPPI. Le due vengono invitate a portare (e ritirare) il documento da SUTTI presso ATC. La circostanza risulta alquanto particolare, atteso che appare poco credibile che due ingegneri, tra cui una con una funzione apicale, vengano utilizzate come “postine”. Sul punto le due testimoni danno versioni in parte divergenti.

Si deve premettere che l’ing. FINZI non disse il vero nel corso delle indagini preliminari quando dichiarava: “riferisco di non essere a conoscenza di un accordo siglato tra ATC  e CCC per una eventuale partecipazione congiunta alla gara” (contestazione del P.M. pag.159 trasc. 20 maggio).

La giustificazione fornita appare totalmente priva di pregio. Se, anche per assurdo, volessimo dar credito alla versione di comodo fornita, nel caso in cui la FINZI avesse inteso male la domanda, poteva rispondere che non esisteva alcun patto segreto ma solo un “normale” patto di riservatezza.

Invece, l’ing. FINZI mente consapevolmente.

Cosa che ripete a proposito dei contatti intervenuti tra CCC ed ATC, a suo dire solo dopo l’aggiudicazione della gara.

Secondo la FINZI il documento viene sottoscritto da SUTTI ed una copia riconsegnata.

Secondo la LIPPI il documento non viene sottoscritto. Di fatto il documento sottoscritto viene “perduto” e cosa ancora più strana nulla viene fatto.

Secondo la LIPPI durante l’incontro si discute del parere legale rilasciato ad ATC dall’avv. BIAGINI nel 2006.

La FINZI insiste in un incontro limitato alla consegna ed alla sottoscrizione del documento.

 

Ulteriori profili di opacità provengono dagli accertamenti svolti in sede di indagini preliminari dalla GdF, incaricata delle indagini.

Un primo dato riguarda le somme di denaro esportate all’estero da SUTTI. Nel periodo intercorso tra il gennaio 2008 e l’ottobre 2010 l’ex presidente di ATC esporta somme pari ad €704.267,00. (pag. 9 trascr. 11 luglio)

Inoltre, è stato accertato che lo stesso SUTTI proveniva dal mondo cooperativo legato a LEGACOOP, avendo ricoperto svariati incarichi apicali in diverse cooperative, oltre ad essere stato per quasi 3 anni consigliere della stessa CCC (pag.7 trascr. 11 luglio).

 

Anche l’assessora provinciale CHIUSOLI aveva solidi legami con il mondo cooperativo. Dipendente e socia della SCS Azioninova partecipata in massima parte da UNIPOL MERCHANT BANK e da COOP ADRIATICA, ma con altri soci minoritari tra cui lo stesso CCC, presso quest’ultima aveva la propria sede.

Anche il coniuge della CHIUSOLI, MANFREDINI, aveva solidi legami con il CCC considerato che aveva partecipato alla progettazione della sede di CCC ed a quella relativa alla nuova sede del Comune, Liber Paradisus, opera realizzata sempre da CCC (pagg.9-10 trascr. 11 luglio).

 

L’ing. BOLDREGHINI, consulente del Comune anche per il bando di gara People Mover, risulta essere legale rappresentante della TECNOPOLIS che ebbe a concludere un contratto preliminare per l’acquisto di un immobile dalla COOP COSTRUZIONI, consorziata del CCC. Oltre all’ATI costituita, con altri soggetti tra cui CCC, per la realizzazione del termovalorizzatore di Parma.

 

Anche l’altro consulente del Comune per il bando, il dott. SERIFIO, non è risultato estraneo a rapporti con il CCC, per tramite della KPMG società per cui lavora ed è socio. Il dott. SERIFIO ebbe a ricevere incarico da CCC per la vendita di una società controllata dal CONSORZIO nello stesso periodo in cui svolgeva la consulenza per il COMUNE di BOLOGNA, ovvero negli anni 2005/2006.

 

Che dire del faldone scomparso dall’archivio del COMUNE felsineo, il n°33, che avrebbe dovuto contenere i documenti relativi ai rapporti con INTAMIN ed al viaggio organizzato a MOSCA dal rappresentante INTAMIN DE SIMONE? I protagonisti di questo viaggio in una delle capitali “morali” d’Europa vide come protagonisti l’assessore ZAMBONI e l’ing. BOLDREGHINI.

 

E’ singolare che INTAMIN appaia sulla scena tramite il COMUNE di BOLOGNA. E’ tra gennaio e febbraio del 2005 che il duo ZAMBONI-BOLDREGHINI si reca a MOSCA per visionare il collegamento realizzato da INTAMIN ancora in fase di pre-esercizio. Che l’allora assessore ZAMBONI visionasse un unico sistema di People Mover  in quel di MOSCA senza spiegare quali altri sistemi avesse visionato, è un dato che merita la massima attenzione. Come si possa prendere in considerazione esclusivamente un’azienda che fino ad allora era stata impegnata nella costruzione di giostre e meccanismi per parchi di divertimento è un dato difficile da spiegare secondo logica e tenendo presente che l’obiettivo avrebbe dovuto essere quello di dotare la città di un moderno sistema  di collegamento.

 

Uno degli episodi più disgustosi di questa vicenda riguarda la dirigente del COMUNE di BOLOGNA dott.ssa Sonia BELLINI, allontanata dal proprio Ufficio e trasferita al Quartiere San Donato, dopo aver sollevato una serie di problematiche e dubbi sulla bontà dell’ingresso di ATC nella società di progetto (V. i documenti P.M. dal 119 al 130).

Si noti come la dott.ssa BELLINI sollevi varie questioni il 13 ottobre 2009, per poi essere destinata ad altro incarico con ordinanza del Sindaco Delbono del 26 di ottobre successivo (doc.128 P.M.). Il siluramento avviene in soli 16 giorni, “fulgido” esempio di efficienza burocratica. Una vera e propria epurazione.

Nel frattempo l’assessore ROSSI fa saltare l’assemblea dei soci dell’ATC comunicando che il Comune non ha potuto assumere “gli atti necessari all’autorizzazione dell’espressione di voto” (doc.125 P.M.). Per adottarli devono prima defenestrare la dott. Bellini.

Analoghe critiche e segnalazioni di omissioni vengono sollevate dalla dott.ssa AGRESTI (Responsabile Servizi Società e Cooperazione interistituzionale della Provincia di Bologna).

Anche le osservazioni della dott.ssa AGRESTI cadono nel vuoto.

 

In questo quadro si muove ATC ovvero il suo Presidente SUTTI, formalmente Presidente del CdA di fatto padrone incontrastato. Significativa la testimonianza resa da uno dei sindaci, il dott. CORSINI:

TESTE CORSINI – Ecco, tra i consiglieri penso che non… da

quello che mi ricordo non ci sono state delle sorte di

conflittualità, insomma mi sembra che lui… ci fosse

un’armonia generalmente a livello di consiglio di

amministrazione, nel senso che poi decideva tutto lui,

insomma era l’operativo amministratore e gestiva tutta

lui l’azienda, ecco.

E con riferimento ai consiglieri di amministrazione afferma:

TESTE CORSINI – Loro ratificavano, essendo senza deleghe, gli

argomenti posti all’ordine del giorno, ecco.

TESTE CORSINI – Dal punto di vista diciamo… lui consegnava

regolarmente la documentazione oggetto di discussione

in consiglio di amministrazione e anche prima, a mezzo

mail, spesso faceva a mezzo mail, qualche giorno prima

della riunione consiliare in modo che sia i consiglieri

che i sindaci avessero… prendessero visione degli

argomenti posti all’ordine del giorno e che devono

essere deliberati.

(pagg.89/90 trascr. 10 giugno)

 

SUTTI non si prendeva nemmeno la briga di rispondere ai chiarimenti richiesti dal Collegio sindacale.

 

Infine, per quanto attiene alla violazione dell’art.156 del d.lgs. n.163 del 2006, sul quale si è a lungo dibattuto in istruttoria, si richiamano le argomentazioni tutte spiegate nella deliberazione dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) n. 18  del 8 maggio 2013 contenuta in atti.

Le considerazioni e le interpretazioni effettuate dall’AVCP rimangono del tutto valide e coerenti con lo spirito e la lettera della normativa.

Bologna, 7 novembre 2016

Avv. Domenico Morace

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