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La notte delle inchieste sul «sistema-Emilia»
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 8 dicembre 2016
Articolo di Gianluca Rotondi pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 dal Corriere di Bologna.
La notte delle inchieste sul «sistema-Emilia»
Da Di Nicola ad Alfonso, dal dialogo fra palazzi alla linea dura, fino ad Amato e al suo nuovo corso: basta fascicoli dai contorni labili
La sentenza sul People mover spedisce sul binario morto un altro processo eccellente, forse l’ultimo ancora in piedi che metteva nel mirino un intero sistema di potere e le presunte connivenze tra amministrazioni e cooperative. Se non è il crepuscolo delle inchieste «politiche», il sipario su una stagione segnata da scandali e accuse poi naufragate, poco ci manca. È un fatto che, tranne qualche rara eccezione, negli ultimi sette anni le più importanti inchieste sulla pubblica amministrazione siano state azzerate dai giudici. Il rosario da sgranare, tra assoluzioni e prescrizioni, è lungo. Il Civis, il People mover, l’incarico alla storica segretaria di Bersani, Zoia Veronesi, naturalmente Terremerse, versante Vasco Errani, i bandi per i vari Global Service, il sistema regionale degli accreditamenti per le cliniche, l’appalto per la centrale tecnologica del Sant’Orsola, almeno in parte i processi con al centro il Cipea di Gianluca Muratori (che hanno se non altro accertato episodi corruttivi) e da ultimo, e ancor prima di arrivare davanti a un giudice, l’indagine sulla Colata di Idice. Un discorso a parte merita la maxi inchiesta sulle presunte spese pazze dei consiglieri regionali, comune peraltro alle Procure di mezza Italia e per buona parte ancora sottoposta al vaglio dei giudici in dibattimento. Ci sono state assoluzioni ma anche condanne e patteggiamenti decisi da giudici spesso diversi. La sensazione è che con la sentenza di ieri si chiuda dunque una lunga stagione che ha scavato un solco tra magistratura e politica, mai nemmeno sfiorata dagli scandali prima di allora e comunque poco abituata a farsi giudicare. Sette anni di inchieste sulla pubblica amministrazione, indagini infinite, sequestri milionari concessi e poi cassati, costi umani e costi vivi sostenuti per intercettazioni, consulenze e perizie. Indagini avviate principalmente dopo l’arrivo sotto le Due Torri dell’allora procuratore Roberto Alfonso che ha dato un nuovo impulso alle inchieste sui reati contro la pubblica amministrazione, raccogliendo però spesso sonore bocciature dai giudici. Prima d’allora, va detto, processi di questo tipo erano una rarità. La Procura guidata da Enrico Di Nicola non sparava certo cannonate. Nessuno insabbiava, naturalmente, ma l’interlocuzione tra palazzi era una costante. Gli esposti di opposizioni e comitati ci sono sempre stati ma spesso finivano in niente o con archiviazioni che stigmatizzavano certi comportamenti ma poi finiva lì. Proprio nel periodo di passaggio di consegne arrivò il Cinzia-gate, lo scandalo che portò alle dimissioni dell’allora sindaco Flavio Delbono. Un vero spartiacque. Il fascicolo fu avviato all’archiviazione, un gip lo rimandò indietro e venne affidato a un nuovo pm. Il resto, patteggiamento compreso, è storia nota. L’inchiesta su cui la Procura guidata da Alfonso ha forse investito di più è quella che ha coinvolto il governatore Vasco Errani fino a spingerlo alle dimissioni. Un’accusa tenacemente sostenuta dai pm e oggetto di ribaltamenti e sentenze contrastanti. Fino all’assoluzione definitiva che ha fatto (di nuovo) saltare il tappo e salire sulle barricate un’intera classe politica che inorridiva alla sola idea che si potesse processare l’esponente di spicco di un partito che ha governato pressoché ininterrottamente in Regione. La graticola è toccata anche all’ex sindaco Giorgio Guazzaloca con un’accusa di corruzione portata avanti ostinatamente, nonostante le pronunce avverse dei giudici del Riesame, e poi abbandonata strada facendo mentre il processo sul Civis si avviava alla prescrizione. Ora con l’arrivo del procuratore Giuseppe Amato la Procura cambierà di nuovo strada, dicono avvocati eccellenti e addetti ai lavori. Niente più inchieste infinite e dai contorni labili, ma tempi certi e risposte celeri. Un concetto sottolineato a più riprese nel giorno del suo insediamento e ribadito nei fatti proprio con la richiesta di archiviazione per le presunte pressioni alla sindaca Isabella Conti. È un fatto che le inchieste di questi anni abbiano se non altro avuto il merito di far emergere anomalie, storture, irregolarità amministrative, se non vere e proprie connivenze tra poteri. Ma si sono quasi sempre sfaldate alla prova dei fatti e spesso, particolare non secondario, dopo un tempo infinito. I casi Civis (con i mezzi sostituiti dopo l’inchiesta) e People mover (con i patti parasociali cambiati in corso d’opera) stanno lì a dimostrarlo. Le assoluzioni, direbbe qualche magistrato, fanno parte della fisiologia del processo. I pm indagano e se del caso archiviano, i collegi giudicano e se lo ritengono assolvono. È il segno che il sistema funziona. Il fatto è che spesso, al netto di organici carenti e personale mancante, tutto ciò avviene con tempi intollerabili.
Il sollievo dell’ex sindaco: «La sentenza? Era scontata»
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 8 dicembre 2016
Articolo di Pierpaolo Velonà pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 dal Corriere di Bologna.
Il sollievo dell’ex sindaco: «La sentenza? Era scontata»
Dal 17 febbraio del 2010, Flavio Delbono non è più sindaco di Bologna. Ora, con l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di abuso d’ufficio nell’inchiesta sul People mover, si recide l’ultimo filo che lo teneva legato a quella brevissima esperienza a palazzo d’Accursio. L’ex sindaco può tirare un sospiro di sollievo. «È una sentenza scontata, che si commenta da sola — dice a caldo Delbono — Ci sono voluti tre anni di indagine, due anni di processo, migliaia di carte, in definitiva quello sul People mover era un processo che non si doveva neanche fare, lo dicono pure gli avvocati». E poi: «Come sindaco ne esco pulito — aggiunge Delbono — era l’unica indagine che mi riguardava come primo cittadino. I miei rapporti con la Procura di Bologna ? Meglio non commentare, ho già dato». Quest’ultimo riferimento è all’inchiesta sui viaggi a spese della Regione — di cui Delbono era stato vicepresidente dal 2003 al 2009 — che sono costati all’ex esponente del Pd un patteggiamento a 19 mesi e 10 giorni per peculato, truffa aggravata, intralcio alla giustizia e induzione a rilasciare false dichiarazioni per le pressioni sulla sua ex compagna Cinzia Cracchi affinché tacesse sulle risorse pubbliche (21.000 euro) utilizzate per viaggi privati. Era stata questa inchiesta a portare Delbono alle dimissioni da sindaco, dopo soli sette mesi. Nel 2012 un’altra tegola, l’iscrizione nel registro degli indagati per il bando del People Mover vinto da Ccc. Da ieri, anche questa pagina si è chiusa.
Risposta all’Interrogazione P.G. N. 377095/2016 della Consigliera Emily Clancy (Coalizione Civica)
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 7 dicembre 2016
Bologna, 30 Novembre 2016
Alla Consigliera Comunale Emily Clancy
e p.c. Al Segretario Generale dr. Roberto Finardi
Al Direttore Generale dr. Giacomo Capuzzimati
All’Assessore Mobilità dr. Irene Priolo
All’Assessore Partecipazioni Societarie dr. Davide Conte
Oggetto: risposta all’ Interrogazione P.G. N. 377095/2016 della Consigliera Emily Clancy
Con la presente, in risposta all’interrogazione in oggetto, dove chiede
“Al Direttore Generale del Comune di Bologna la sottoscritta Consigliera Comunale Emily Clancy, in base all’art. 56 del Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale, con riferimento alla realizzazione dell’opera denominata People Mover premesso che:
• il 31 ottobre del 2015, con l’apertura dei cantieri, sono partiti i lavori per la costruzione della navetta People Mover per il trasporto dei passeggeri sulla tratta Stazione Centrale/Aeroporto Marconi, affidati a Marconi Express;
• dal documento del 30 ottobre 2015 a firma Rita Finzi, Presidente di Marconi Express, intitolato “Nota sulla disponibilità delle risorse finanziarie” (allegato) si evince che la quota della linea creditizia per la realizzazione dell’opera finanziata da Unicredit Banca e Unipol Banca – cd linea senior – necessitava di una nuova delibera da parte degli istituti di credito dopo il venir meno della partecipazione di Banca Imi al pool delle banche finanziatrici, una volta ricevuta la prova documentale della conclusione favorevole delle attività deliberative delle altre banche coinvolte per la copertura della quota residua di loro pertinenza;
• con un comunicato stampa del 20 aprile 2016 (allegato) Aeroporti di Bologna, già finanziatore del progetto People Mover per complessivi 15 milioni di euro di cui 11 investiti attraverso la sottoscrizione di Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP), annuncia che il CdA ha deliberato un ulteriore supporto alla realizzazione dell’opera rendendosi disponibile a posporre alcuni dei propri diritti di investitore in Marconi Express S.p.A. al previo soddisfacimento dei diritti del pool di banche finanziatrici dell’opera e a concedere in pegno a tali istituti di credito gli stessi SFP;
• in data 28 aprile 2015 l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna approvava l’Ordine del Giorno n. 3 (allegato) collegato al Bilancio 2015 con il quale si impegnava la Giunta regionale in funzione del finanziamento erogato e da erogare per la realizzazione dell’opera “a sollecitare il Comune di Bologna ad accertare che dal punto di vista quali-quantitativo la soluzione tecnologica prevista sia pienamente idonea a garantire i requisiti di efficienza ed efficacia riscontrati in sede di bando, che assicuri l’adeguatezza e sostenibilità a lungo termine (sia logistica che finanziaria), e che sia in linea con le prospettive di sviluppo dell’aeroporto Marconi (Masterplan), questo a garantire sia il corretto finanziamento con risorse regionali, che una adeguata tutela della propria partecipata TPER.
pone la seguente INTERROGAZIONE per sapere
• se alla data odierna le delibere di Unicredit e Unipol e altre banche, siano state presentate, approvate e rese esecutive dai rispettivi Consigli d’Amministrazione e se Marconi Express ne fruisca già come prerogativa di liquidità economica per la realizzazione del People Mover;
• quali banche siano sottoscrittrici degli SFP oggetto di maggiore partecipazione di Aeroporti Bologna, se e per quanto TPER partecipi a tale investimento finanziario e per quale importo e per quale ragione enti partecipati dal Comune di Bologna (Aeroporto e TPER) prendano decisioni che privilegiano interessi privati di istituti di credito;
• se risponda al vero che nonostante la partecipazione di minoranza di TPER alla società Marconi Express, la stessa TPER abbia investito maggiore denaro rispetto al socio Integra (ex CCC). In caso di risposta affermativa chiediamo se questo avvenga con sottoscrizione di “azioni subordinate” al pagamento delle banche oppure in quale forma;
• se l’ottenimento di linee di credito bancarie da parte di Marconi Express sia stato vincolato alla sottoscrizione di garanzie da parte di TPER e se sì di quale natura;
•se abbia avuto seguito e da chi sia stata eseguita la verifica da effettuarsi da parte del Comune di Bologna in ottemperanza dell’Ordine del Giorno approvato il 28 aprile 2015 dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna che legava il finanziamento pubblico regionale di 17,5 milioni di euro al People Mover alla suddetta verifica di congruità, infine quali sono stati gli atti conclusivi di questo approfondimento;”
si informa che:
Con riferimento alle fonti di copertura del debito previste dal PEF, la situazione risulta, allo stato, la seguente:
– Le banche Unicredit S.p.A., Unipol Banca, Bper soc. coop., Banca di Bologna soc. coop., Banca Interprovinciale spa, Banca San Felice, Emilbanca, Banca Carim, hanno tutte deliberato positivamente nei rispettivi CdA il finanziamento al Progetto. Le suddette banche ed il Concessionario Marconi Express, hanno inoltre già sottoscritto il contratto di finanziamento in data 30 settembre 2016 che assicura la liquidità necessaria al completamento delle opere di realizzazione del People Mover. Pertanto, tutte le fonti di debito a carico delle Banche del pool finanziatore, nella misura prevista dal Piano Economico Finanziario, sono assicurate.
– Ad oggi, pertanto, Marconi Express ha contrattualizzato, oltre agli apporti di capitale sociale, tutte le fonti di copertura finanziaria necessarie al progetto, siano esse provenienti da Istituti di credito, siano esse provenienti dai soci o da altro soggetto non facente parte della compagine azionaria (Società Aeroporto di Bologna).
Si precisano inoltre i seguenti aspetti.
Lo Strumento Finanziario Partecipativo (SFP), emesso da Marconi Express, non è stato sottoscritto da alcuna banca né dalla società Tper, bensì esclusivamente dalla Società Aeroporto di Bologna. I soci Integra e Tper partecipano al capitale sociale di Marconi Express rispettivamente con quota pari al 75% (Integra) e al 25% (Tper), e non esiste alcuna differenziazione tra le azioni appartenenti ai due soci.
Il contratto di finanziamento, sottoscritto tra Marconi Express e le banche, è un contratto tipico di operazioni di finanza di progetto, in cui il rientro del finanziamento bancario non è assicurato da garanzie corporate dei soci, bensì dalla capacità del progetto di generare adeguati flussi di cassa per il rientro del debito. Per tale ragione, ai soci di Marconi Express, sono state richieste esclusivamente garanzie per la corretta costruzione e gestione del Progetto.
Infine, il sottoscritto RUP ha condotto già nel 2014, prima ancora della presentazione dell’Odg n.3 all’Assemblea della Regione, una complessa istruttoria sull’intervento, avviata a seguito della richiesta di revisione del PEF da parte del Concessionario e conclusa con la sottoscrizione dell’Atto Integrativo e Modificativo della Concessione e l’avvio dei lavori ad ottobre 2015. L’esito dell’istruttoria, condotta con il supporto di esperti in campo giuridico ed economico, ha portato alla suddetta modifica della concessione in quanto, a fronte delle mutate condizioni richieste per l’erogazione dei finanziamenti da parte degli istituti di credito, la società di progettazione concessionaria si è impegnata a porre a disposizione della realizzazione dell’opera mezzi e risorse propri in misura sostanzialmente superiore a quelli originariamente previsti nel contratto di concessione, al fine di assicurare il raggiungimento del nuovo equilibrio economico-finanziario. Pertanto, a seguito della stipulazione dell’Atto integrativo e modificativo citato, gli indicatori di redditività dell’investimento rimangono pressoché immutati.
Cordiali saluti
Il Capo del Dipartimento “Cura e Qualità del Territorio” del Comune di Bologna
Ing. Claudio Paltrinieri
M5S e L’Altra Emilia Romagna – People mover: “Chiarire su investimenti Marconi-Tper”
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 19 ottobre 2016
http://www.bolognatoday.it/cronaca/people-mover-bologna-investimenti.html
People mover: “Chiarire su investimenti Marconi-Tper”
Sull’opera di collegamento verso l’aeroporto il M5S e L’Altra Emilia Romagna interrogano l’amministrazione comunale
Il Movimento 5 stelle e L’altra Emilia-Romagna chiedono lumi alla Regione sul People mover, in particolare sulla partecipazione all”investimento per realizzare la monorotaia di Tper e dell’Aeroporto ”Marconi”. Il Comune di Bologna, segnalano in un’interrogazione i consiglieri Silvia Piccinini (M5s) e Piergiovanni Alleva (L’altra Emilia-Romagna), “non ha dato il giusto peso a un documento redatto il 30 ottobre 2015 dalla presidente di ”Marconi Express”, intitolato ”nota sulla disponibilità delle risorse finanziarie”, da cui si evince che la quota della linea creditizia finanziata da Unicredit Banca e Unipol Banca necessitava di una nuova delibera per il venir meno della partecipazione di Banca Imi nel pool delle banche finanziatrici”. In seguito, con un comunicato, riferiscono Piccinini e Alleva, l’Aeroporto di Bologna “ha annunciato l’uso di Strumenti finanziari partecipativi (Sfp) per ulteriori 11 milioni di euro, e la nota con cui il Consiglio d’amministrazione ha deliberato un ulteriore supporto alla realizzazione dell’opera, mettendo a disposizione di Marconi Express alcuni diritti d’investitore”.
I consiglieri chiedono quindi alla giunta se “le delibere di Unicredit, Unipol e altre banche siano state approvate e rese esecutive dai rispettivi Cda, e se Marconi Express ne fruisca già come prerogativa di liquidità economica per proseguire nella realizzazione dell’opera”. Piccinini e Alleva vogliono inoltre sapere “quali banche abbiano sottoscritto gli Sfp, se Tper partecipi all’investimento finanziario”, e “per quale importo e per quale ragione Enti partecipati dal Comune, come Aeroporto e Tper, assumano decisioni che privilegiano interessi delle banche”.
Al dibattito di piazza Maggiore ieri si sono presentati anche i comitati contrari al People mover
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 18 settembre 2016
Articolo di Beppe Persichella pubblicato domenica 18 settembre 2016 dal Corriere di Bologna.
Stop di Comune e Regione ad Autostrade: «Nessun limite di soldi per il Passante»
Priolo: «Deciderà il ministero». Donini: «Inaccettabile aprire un confronto senza risorse». Protesta: l’assessore alla Mobilità Irene Priolo era in piazza con la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri per parlare dei temi del traffico. Ad accoglierle, uno striscione contro la realizzazione del People Mover
Comune e Regione stoppano Autostrade sul Passante di mezzo. La società che dovrà realizzare l’opera ha posto un tetto di spesa di 260 milioni di euro per le opere di mitigazione, ritenuto però «inaccettabile» dagli enti locali. «La committenza in questo caso è del ministero (delle Infrastrutture, ndr), e l’ultima parola la metterà il ministero che sta puntando molto su questa opera», è l’altolà che arriva dall’assessore comunale alla Mobilità Irene Priolo. Dello stesso avviso anche il collega in Regione Raffaele Donini: «Troverei inaccettabile che si aprisse un confronto pubblico con i cittadini e poi non si finanziassero gli interventi ritenuti necessari e richiesti dai cittadini per questioni di budget». Il nodo delle risorse per questi interventi, che renderebbero meno impattante il Passante di mezzo, è strettamente legato ai cinque incontri aperti a tutti i bolognesi delle scorse settimane. Al momento, all’interno di questi 260 milioni di euro sono conteggiati già le barriere fonoassorbenti, la fascia boscata e il parco sopra San Donnino. I tavoli tematici sono serviti a capire se bisogna mettere mano con altre operazioni di miglioria anche in altre aree. Nel caso, spetterà soprattutto a Comune e Regione valutare l’utilità di questi ulteriori interventi e farsi portavoce con Autostrade. È ovvio però che con un budget statico la coperta si fa stretta. Questo quantomeno seguendo le dichiarazioni di Autostrade, che in un primo tempo aveva affermato che «non c’è un limite di spesa» riguardo questi interventi, salvo poi correggersi e spiegare che un «perimetro» in realtà esiste, ed è quello dei 260 milioni. «Si sono contraddetti tra di loro e li lascerei alle loro contraddizioni», ha provato a liquidare la vicenda con una battuta Priolo ieri mattina in piazza Maggiore durante un’intervista pubblica con la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri all’interno della settimana della mobilità sostenibile. Poi però l’assessore è entrata nel merito della questione, concedendo ad Autostrade il merito di essersi «messa in prima linea con tutti i suoi dirigenti» per la buona riuscita dell’opera, ma allo stesso tempo ricordando che «nell’accordo non si parla di cifre», e quindi «si farà quello che serve, ma non un di più che non serve». I cittadini, ad esempio, hanno chiesto di poter replicare il parco di San Donino («Che non si tocca», assicura l’assessore) anche a Croce Coperta e Croce del Biacco. Ma questo, annuncia già la Priolo è «impossibile, anche se stiamo valutando di intervenire in entrambi i casi nel sottopasso». Preoccupazione dopo la frenata di Autostrade arriva pure dalla Regione. «Questo confronto pubblico è una cosa seria. Sono certo che alla fine ci sarà piena ragionevolezza nel rappresentare al ministero e realizzare poi quei miglioramenti usciti dal confronto», l’auspicio di Donini. Al dibattito di piazza Maggiore ieri si sono presentati anche i comitati contrari al People mover, per contestare la realizzazione di un’altra opera molto discussa («Non è economicamente sostenibile», dicono), ma i cui lavori sono già partiti da mesi. Nei giorni scorsi si è però scoperto che il prezzo del biglietto è già aumentato, passando dagli iniziali 7,5 euro a 8,5 euro. «Ora la priorità è il primo anno di esercizio, poi si guarderà alle tariffe. Esistono dei documenti dentro al piano industriale, bisogna guardare quelli», si limita a commentare la Priolo.
Postacchini: “Soffriamo per il troppo traffico non certo per la monorotaia”
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 18 settembre 2016
Intervista di Enrico Miele a Enrico Postacchini pubblicata martedì 13 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.
“Soffriamo per il troppo traffico non certo per la monorotaia”
L’opera serve al Marconi e alla stazione. E aiuterebbe anche Fico
«Questa opera è partita sotto una stella sfortunata, ma il progetto è valido». Tra i difensori del People mover c’è il presidente dell’aeroporto, Enrico Postacchini, che ha già definito «emotive» le critiche dell’assessora Irene Priolo e ha rilanciato l’allungamento fino al Caab.
Tornano i dubbi del Pd sul People mover, se lo aspettava?
«La sfida tra aeroporti si vince a terra, non nei cieli. La differenza la fanno le infrastrutture di collegamento. Il People mover può piacere o meno, ma al Marconi e alla stazione serve di certo. Il fatto che Regione e Comune abbiano deciso di portare avanti il progetto nonostante tutto, è una manifestazione non solo di coraggio, ma della volontà di dotare Bologna delle infrastrutture di cui necessita».
Secondo Priolo, però, l’opera non risolve i problemi.
«Non risolve le criticità della città dal punto di vista della mobilità, perché c’è ancora tantissimo da fare, ma è utile. Oggi le destinazioni, penso a Fico, vengono scelte se dotate di infrastrutture. Il People mover è un alleggerimento rispetto al trasporto su gomma, anche se non sarà sufficiente».
Perché, secondo lei, si torna a parlare della sua utilità a cantieri avviati?
«C’è una concezione che vede le infrastrutture come un rischio di cementificazione, di soffocamento della città. In realtà, Bologna la soffochiamo se non provvediamo».
Giuseppe Paruolo – Ancora sul People Mover
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 18 settembre 2016
http://bolognanonsilagna.blogspot.it/2016/09/ancora-sul-people-mover.html
Ancora sul People Mover
martedì 13 settembre 2016
Oggi esce su Repubblica una mia breve intervista sul People Mover. Siccome la sintesi giornalistica giocoforza riassume alcuni ragionamenti, ne fornisco qui di seguito una versione più estesa e completa.
Paruolo, l’assessore Irene Priolo ha definito il People Mover un’opera “problematica”. E anche voi consiglieri Pd in Regione avete approvato un anno fa un odg che chiedeva al comune di verificare la piena ideoneità qualitativa e quantitativa della tecnologia usata. Ci sono secondo lei delle criticità su tale tecnologia? Avete delle perplessità?
E nel Pd crescono i dubbi sul People mover
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 18 settembre 2016
Articolo di Silvia Bignami pubblicato martedì 13 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.
E nel Pd crescono i dubbi
Avanti tutta sul People mover? Non del tutto. Se il sindaco Virginio Merola si è affrettato a spiegare che «sull’opera non si discute» e l’assessore regionale Raffaele Donini ha ribadito la sua necessità, nel Pd c’è chi ha dubbi.
A fare un passo avanti è Giuseppe Paruolo, consigliere regionale dem e ex-vicesindaco: «Bene ha fatto l’assessora Priolo a chiedere un approfondimento sul People mover. Serve una ulteriore riflessione sull’opera, finché siamo in tempo».
Una pattuglia di consiglieri dem, tra cui lo stesso Paruolo e Silvia Prodi, avevano già chiesto in passato con un odg al Comune di accertare che «la tecnologia prevista dal People mover fosse pienamente idonea a garantire i requisiti di efficienza ed efficacia del mezzo». Le preoccupazioni dei consiglieri dem in viale Aldo Moro (la Regione finanzia l’opera con 27 milioni di euro), riguarda due punti: la tecnologia e i costi di manutenzione. «Anche l’idea migliore, se mal realizzata, finisce per dare cattivi risultati — spiega Paruolo — e la scelta della tecnologia del People mover non è così convincente da fugare ogni dubbio». Fa discutere, in particolare, che la navetta sia prodotta dalla Intamin, che ha il suo core business nei parchi giochi. Palazzo d’Accursio ha sempre spiegato che non è possibile ora cambiare mezzo, ma Paruolo fa un parallelo col Civis: «Anche allora ci dissero che non era possibile cambiare, poi scoprimmo che il Civis non era nemmeno omologato. Un ricordo che fa ancora male». Ma anche tenendo questa tecnologia, Paruolo concorda con l’approfondimento promesso da Priolo sui costi di manutenzione: «È cruciale comprendere modalità e costi, soprattutto se, come sembra, il tempo medio previsto fra due guasti è di 107 ore, dunque molto breve».
La richiesta di una nuova «riflessione» — che arriva dalla stessa corrente dem, quella dei renziani del Nuovo Pd, che ha spinto per archiviare il Passante Nord — rischia tuttavia di riaprire la discussione sull’opera. Proprio ora che i cantieri sembravano averci messo una pietra sopra.