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People Mover: il fatto non sussiste. Assolti dopo tre anni tutti gli imputati

Articolo di Gilberto Dondi pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.

People Mover: il fatto non sussiste. Assolti dopo tre anni tutti gli imputati

Delusi i contrari all’opera. Delbono: «La sentenza si commenta da sé»

Finisce con gli abbracci degli imputati e la delusione degli attivisti anti-People Mover, arrivati in tribunale per assistere al tanto atteso verdetto. Una sentenza che segna l’ennesima sconfitta della Procura nei processi su appalti e politica. Si è infatti concluso con un’assoluzione generale il processo che vedeva sette persone, fra cui l’ex sindaco Flavio Delbono, accusate (a vario titolo) di turbativa d’asta e abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta dei pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio sulla monorotaia che collegherà la stazione all’aeroporto. Per l’accusa, quel bando fu pilotato per far vincere la cordata formata dal Ccc, il Consorzio cooperative costruzioni, e l’Atc (ora Tper), con l’avallo del Comune. Un patto occulto a scapito dei concorrenti spagnoli di Acciona. Ma questa tesi non ha retto e ieri mattina, a 5 anni dall’inizio dell’inchiesta e dopo decine di udienze, il collegio dei giudici presieduto da Luisa Raimondi ha assolto tutti perché il fatto non sussiste, con la formula della vecchia insufficienza di prove. Assolti, dunque, Delbono e l’ex assessore Villiam Rossi (per i quali i pm avevano chiesto un anno e 4 mesi), gli ex presidenti di Ccc eAtc, Piero Collina e Francesco Sutti (un anno e sei mesi), e i dirigenti comunali Francesca Bruni (un anno), Cleto Carlini e Patrizia Bartolini (per loro i pm avevano chiesto l’assoluzione). Dopo il verdetto è partito un piccolo applauso, con abbracci fra gli imputati e i loro parenti e colleghi presenti in aula. Grande sconforto, invece, fra i 15 attivisti del comitato No People Mover. Ora la palla torna alla Procura, che valuterà se fare appello, ma fra pochi giorni scatterà comunque la prescrizione dei reati. Resta poi aperta l’inchiesta bis sulla prosecuzione dei lavori nonostante il processo, ma ora anche quella pare avviata verso un binario morto. «Una sentenza che si commenta da sola – dice Delbono, dimessosi nel 2010 per il Cinzia-gate –. Se dopo tre anni di indagine e uno e mezzo di processo, decine di testimoni e migliaia di carte, il fatto non sussiste per nessuno… Fate voi… Mi sarei sentito più risarcito se il processo non ci fosse mai stato, dato che non c’erano elementi per farlo». Soddisfatto anche il sindaco Virginio Merola: «Questa sentenza chiude positivamente una tormentata vicenda».

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People mover, tutti assolti

Articolo di Gianluca Rotondi pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 dal Corriere di Bologna.

People mover, tutti assolti

Escono puliti dal processo i sette imputati per la gara del maxi appalto della monorotaia sopraelevata. Fra questi Delbono, Sutti (Atc) e Collina (Ccc). Le accuse erano abuso d’ufficio e turbativa d’asta

Un applauso contenuto, poi l’abbraccio liberatorio con amici e colleghi alla lettura della sentenza. Finisce un incubo per amministratori e dirigenti comunali imputati nel processo per il People Mover. Una gioia a cui fa da contraltare la delusione dei tanti esponenti del comitato Primavera urbana, ieri presenti in aula, che da sempre si battono contro l’opera. Finisce dunque azzerata l’inchiesta della Procura sulla gara della monorotaia che dovrà collegare aeroporto e stazione. Dopo cinque anni di indagini, sedici mesi di dibattimento e decine di udienze, il collegio presieduto dalla giudice Luisa Raimondi ha assolto i sette imputati perché il fatto non sussiste dalle accuse, a vario titolo, di turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Tirano un sospiro di sollievo l’ex sindaco Flavio Delbono, l’ex assessore Villiam Rossi, gli ex presidenti di Ccc e Atc, Piero Collina e Francesco Sutti, e i dirigenti comunali Francesca Bruni, Cleto Carlini e Patrizia Bartolini. Una sconfitta su tutta la linea per l’accusa sostenuta dai pm Giuseppe Di Giorgio e Antonella Scandellari che avevano chiesto condanne a pene tra 12 e 18 mesi (e l’assoluzione per Carlini e Bartolini) per una gara ritenuta pilotata e cucita addosso al Consorzio cooperative di costruzione, anche grazie al patto occulto stretto con Atc, l’allora azienda di trasporti, che sarebbe entrata in partita dopo l’aggiudicazione nel 2008 del bando attraverso la creazione della società di progetto Marconi Express. Un accordo che avrebbe consentito al colosso cooperativo di uscire progressivamente dall’opera addossando tutti i rischi alla società di trasporti a capitale pubblico. Un’operazione che per i pm ebbe l’avallo politico del Comune. Accuse naufragate davanti ai giudici che hanno assolto tutti, seppure con la formula della vecchia insufficienza di prove. Significa che non è stata raggiunta o è risultata mancante la prova a fondamento dell’inchiesta. Un passaggio che fa dire al procuratore Giuseppe Amato che «il processo poteva e doveva essere assolutamente fatto». Del resto, ha spiegato, difendo il lavoro dell’ufficio, «c’è stato non solo il vaglio del giudice dell’udienza preliminare ma un dibattimento importante, dove ci sono state anche situazioni fattuali che hanno indiscutibilmente portato elementi forti, che evidentemente il giudice poi non ha ritenuto soddisfattivi, ma forti, a supporto dell’impostazione accusatoria». Detto questo, la Procura aspetta di leggere le motivazioni ma difficilmente farà appello visto l’incombere della prescrizione. Soddisfatto il sindaco Virginio Merola: «Si chiude positivamente una lunga e tormentata vicenda. Il doveroso rispetto dell’azione della magistratura si è sempre accompagnato alla fiducia nell’operato dei nostri dirigenti comunali». Restano invece con un pugno di mosche in mano le parti civili, i vertici di Acciona-Ghella, le imprese che formavano la cordata esclusa dal bando, e il comitato No People mover. La delusione del presidente Lorenzo Alberghini è palpabile: «Siamo sorpresi perché durante il dibattimento sono emersi fatti gravissimi che questa sentenza non spiega. Aspettiamo le motivazioni, poi decideremo come proseguire nella ricerca di una giustizia che oggi manca».

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People mover, il giudice boccia i pm

Articolo di Valerio Varesi pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

People mover, il giudice boccia i pm

Dopo 5 anni e 30mila pagine di inchiesta, assolti Delbono, Sutti, Collina e gli altri imputati: “Il fatto non sussiste”. L’ex sindaco: “Una sentenza che si commenta da sé”. Merola: “Si chiude bene una vicenda molto tormentata”

«Il fatto non sussiste». Quattro parole polverizzano l’inchiesta della Procura riguardante il “People mover”, la sopraelevata in fase di costruzione che collegherà l’aeroporto con la stazione Centrale passando dal Lazzaretto. Quattro parole che danno sollievo all’ex sindaco Flavio Delbono, all’assessore al Bilancio di allora Villiam Rossi, ai funzionari Patrizia Bartolini, Cleto Carlini e Francesca Bruni oltre che agli ex presidenti di Atc Francesco Sutti e del Consorzio cooperativo costruzioni (Ccc) Piero Collina. Tutti assolti con formula piena dopo cinque anni d’inchiesta, 30mila pagine di istruttoria e una gigantesca macchina giudiziaria che ha rischiato di stritolare i protagonisti tenuti a lungo sulla graticola. Sutti e Collina erano accusati di turbativa d’asta, istigazione a delinquere e concorso in abuso d’ufficio. L’ex sindaco Delbono di abuso d’ufficio assieme al suo assessore Rossi, mentre due dei tre funzionari, Carlini e Bartolini (per i quali i Pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio avevano chiesto il proscioglimento un anno fa), erano accusati rispettivamente di abuso d’ufficio e turbativa d’asta il primo e di semplice turbativa d’asta la seconda. Abuso d’ufficio pure a carico di Bruni. Per tutti gli accusati la sentenza è anche la pietra tombale sulla vicenda giudiziaria visto che il procuratore Giuseppe Amato, in considerazione della prossima prescrizione dei reati, ha allontanato la possibilità di impugnare il verdetto in appello. Anche se aggiunge: «Le sentenze vanno lette e poi ci si determina se impugnarle o meno». «La sentenza si commenta da sé» si è limitato a dire Delbono sottolineando implicitamente la sua evidenza lapidaria, mentre Collina lamenta la lentezza di un iter che l’ha tenuto sub judice per troppo tempo. «Comunque una motivazione perfetta che mi mette al riparo di tanti dispiaceri. Ora che sono in pensione non mi sarebbe proprio piaciuto essere indicato come un condannato mentre porto a spasso il cane». Soddisfatti anche i difensori degli altri imputati. L’avvocato Guido Magnisi, difensore di Carlini, riadatta a commento della vicenda una celebre frase di Francisco Goya sul sonno della ragione: «Quando c’è un vuoto della politica si generano mostri giudiziari». La vicenda risale al dicembre 2009 data in cui la giunta Delbono unitamente a quella provinciale retta da Beatrice Draghetti (in un primo tempo fu coinvolto anche palazzo Malvezzi, poi prosciolto), in qualità di soci maggioritari, varano una delibera in cui l’allora Atc sarebbe stata coinvolta nella gestione della “Marconi express” la società operativa mista incaricata di costruire il “People mover” dopo l’appalto vinto dal “Ccc”. L’anno dopo, il consigliere comunale Daniele Corticelli presentò un esposto paventando gravi rovesci per l’erario se la gestione fosse stata negativa. L’inchiesta parte nel 2012 e coinvolge anche i funzionari. Carlini come dirigente del settore Mobilità, la Bruni in qualità di direttrice delle partecipazioni societarie e Bartolini in quanto direttrice del settore gare. L’ipotesi accusatoria della Procura era che esistesse un patto occulto tra Ccc e Atc per scaricare i rischi gestionali sull’azienda trasporti mettendo così al riparo le cooperative. Tale patto, per Ccc un semplice e routinario «accordo preliminare», venne poi spazzato via da un riassetto societario in “Marconi express” col quale il Consorzio cooperativo riassumeva la quasi totalità dei rischi gestionali. «Si conclude una vicenda lunga e tormentata» commenta il sindaco Virginio Merola.

 

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Quel sondaggio telefonico su People mover e Passante

Articolo di Enrico Miele pubblicato giovedì 15 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Quel sondaggio telefonico su People mover e Passante

Il tema infrastrutture tiene banco non solo nel dibattito politico locale, ma ora è diventato materia per interviste telefoniche. Infatti ad alcun bolognesi è capitato di rispondere a una chiamata sullo smartphone per poi essere interrogati sulla viabilità. Un sondaggio sul People mover si aggira per Bologna. Diversi cittadini in queste ore sono stati contattati dalla società padovana Local Area Network Srl per rispondere a un veloce questionario sulla mobilità bolognese. Si tratta di interviste telefoniche che passano in rassegna tutti i pro e contro delle infrastrutture cittadine (anche quelle solo ipotizzate). Il loro obiettivo è quello di valutare il gradimento sui singoli progetti portati avanti dalla giunta comunale di Virginio Merola (e dalla sua assessora Irene Priolo, che non vede di buon occhio la monorotaia). Nelle interviste si va dall’ipotesi di allungare la navetta veloce della Marconi Express fino al parco tematico Fico fino alle discussioni sul nuovo Passante autostradale. Tra le domande c’è anche quelle sulla mobilità lungo i viali che circondano il centro storico. Il committente privato renderà noti i risultati sulla stampa bolognese tra alcuni giorni. Nell’attesa, cooperatori, industriali e commercianti si sono sfilati, assicurando di non essere loro i promotori del sondaggio.

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Calzolari (Granarolo): “Il People mover non serve alla mobilità dei bolognesi o ai pendolari. Nasce come asset tra l’aeroporto e la stazione”

Intervista di Enrico Miele a Gianpiero Calzolari pubblicata mercoledì 14 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.
“Ma la città del cibo non può essere soltanto edonismo o sarà un boomerang”
«A Bologna c’è bisogno che un’opera venga pensata, progettata e poi realizzata a prescindere da chi è in giunta». Dalle finestre dell’ufficio del presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, si nota il via vai di impiegati, i camion che esportano latticini per il mondo e il cantiere del nuovo auditorium del gruppo. A pochi chilometri di distanza, invece, la città litiga sul nuovo Passante, il “vecchio” People mover, gli esuberi in Fiera e il referendum. Tutte partite in cui anche il mondo delle coop ha un ruolo.
Quale giudizio dà dei primi 90 giorni del Merola bis?
«Il secondo mandato è positivo, perché si possono completare i progetti per la città. Sono stati fatti alcuni inserimenti in giunta, non li conosco tutti, quindi c’è un po’ di aspettativa rispetto ai nuovi assessori che dovranno mostrare sul campo il loro valore. Ora si tratta di portare in fondo alcuni progetti».
La neo assessora Irene Priolo ha messo nel mirino il People mover, definendolo «problematico». La sorprende?
«Il People mover non serve alla mobilità dei bolognesi o ai pendolari. Nasce come asset tra l’aeroporto e la stazione. Per la mobilità cittadina serve altro».
Cosa?
«Sul piano delle infrastrutture l’impatto del Passante autostradale sarà importante. Si è fatta una scelta molto coraggiosa. Ma abbiamo bisogno che un’opera venga pensata, progettata e realizzata a prescindere da chi è in giunta. Non possiamo immaginare che con l’avvicendamento delle responsabilità le opere vengano rimesse in discussione».
Una parte del Pd sembra insofferente verso il sistema coop. Teme la nascita di un partito anti-coop sotto le Due Torri?
«Non vedo le ragioni per cui qualcuno all’interno di una forza politica progressista, che ha l’ambizione di governare questo territorio, debba pensare di mettersi in contrasto con il sistema cooperativo. Se anche fosse, ce ne faremo una ragione: ne abbiamo avuti tanti di nemici, ne sono rimasti pochi, e noi siamo rimasti qui».
In queste ore è ripartita la trattativa sui 123 esuberi in Fiera. Lei condivide l’idea di esternalizzare alcuni servizi dell’expo?
«Ogni azienda ha bisogno di equilibri. C’è una situazione che va corretta, ma sono altrettanto convinto che noi siamo la città che ha sempre concluso le vertenze sindacali con degli accordi. E quindi alla fine di questa discussione, che potrà avere momenti difficili, col buonsenso di tutti l’accordo si troverà».
Domani alla Festa dell’Unità c’è il confronto tra Renzi e Smuraglia, per chi tifa?
«Io aderisco a un comitato per il Sì, le imprese hanno bisogno di semplificazione».
Farinetti ha slittato l’inaugurazione di Fico a ottobre 2017. Siamo a due anni di distanza dall’ipotesi iniziale di apertura. Ci sono intoppi?
«Non c’è nulla che non va, il progetto è di grande attualità e noi ci crediamo. A volte, però, prima di dare delle date, bisognerebbe contare fino a dieci e capire se sono praticabili».
Concluso il progetto, come si arriverà a Fico? Tram, navette, People mover, lei su cosa punta?
«Bisognerà battezzarne una. La più praticabile credo siano i nuovi bus acquistati da Tper, però in prospettiva servirà un collegamento strutturato».
Citi due mancanze di Bologna.
«La pulizia della città e poi una mobilità agevole e comprensibile. Non si può salire e scendere da troppi mezzi pubblici per raggiungere un luogo».
La “City of food”, da sola, basta a rilanciare la città?
«È stato fatto un ottimo lavoro sul Quadrilatero, ma se continuiamo a vivere Bologna solo in termini edonistici, potrebbe diventare un boomerang. Dobbiamo passare dalla città del cibo all’economia del cibo, facendo sistema tra imprese, università, eventi fieristici e iniziative educative, come Fico. Integrare pezzi diversi della nostra economia. E la politica dovrebbe ascoltare le idee degli imprenditori».

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Giuseppe Paruolo – Ancora sul People Mover

http://bolognanonsilagna.blogspot.it/2016/09/ancora-sul-people-mover.html

Ancora sul People Mover

martedì 13 settembre 2016

Oggi esce su Repubblica una mia breve intervista sul People Mover. Siccome la sintesi giornalistica giocoforza riassume alcuni ragionamenti, ne fornisco qui di seguito una versione più estesa e completa.

Paruolo, l’assessore Irene Priolo ha definito il People Mover un’opera “problematica”. E anche voi consiglieri Pd in Regione avete approvato un anno fa un odg che chiedeva al comune di verificare la piena ideoneità qualitativa e quantitativa della tecnologia usata. Ci sono secondo lei delle criticità su tale tecnologia? Avete delle perplessità?

Il People Mover è certamente un’opera tormentata, visto che il bando che ne consentiva la realizzazione risale a diversi anni fa e invece di essere già operativo i cantieri sono appena partiti. Nel frattempo è mutata la composizione della società di gestione con l’ingresso di una componente pubblica a mio avviso del tutto inopportuno, visto che si trattava di un bando in project financing ed era giusto che il rischio di impresa restasse completamente a carico dei proponenti. Preso atto di tutto ciò e visto che erano già trascorsi anni, un anno fa abbiamo approvato un odg in Regione per due motivi: mettere in chiaro che deve andare avanti anche il collegamento via SFM con la costruzione della fermata aeroporto, e chiedere che il Comune facesse tutte le verifiche per assicurarsi che la soluzione tecnologica fosse ad oggi adeguata.
La Intamin, azienda svizzerà che produrrå il mezzo, è specializzata in montagne russe. Questo vi preoccupa ai fini della manutenzione del mezzo? Per questo secondo lei l’assessore Priolo ha chiesto agli uffici comunali un dossier sui costi di manutenzione? Sarebbe possibile cambiare oggi la tecnologia, come è avvenuto per il Civis, che è stato sostituito in corsa dal Crealis?
Anche l’idea migliore, se mal realizzata, finisce per dare cattivi risultati, e non nascondo che la scelta della tecnologia del PM non sia di per sè talmente convincente da fugare ogni dubbio. Immagino che non si possa cambiare in corsa il tipo di navetta, così almeno ci è stato sempre ripetuto, anche se quello del Civis è un ricordo che ancora fa male. Per anni infatti ci ripeterono che non era possibile fare alcuna modifica alla scelta del Civis perché non vi era alcun appiglio per farlo, salvo poi scoprire anni dopo che il mezzo non era nemmeno omologabile. Il sindaco Merola ha il merito di aver rimediato con il Crealis, ma per essere pienamente credibili dovremmo spiegare come ciò sia potuto accadere e che ne siano individuate le responsabilità.
Tornando al People Mover, soprattutto se non si può intervenire sulla tecnologia, è cruciale comprendere modalità e costi della manutenzione, quindi bene ha fatto l’assessora Priolo a decidere un approfondimento. In fondo, è il modo giusto per rispondere finalmente nel merito anche alla sollecitazione del nostro odg di un anno fa. Peraltro, se il tempo medio previsto fra due guasti è di 107 ore, come è stato scritto, un approfondimento mi pare oltremodo necessario.
Lei pensa che il Comune, che oggi ha un nuovo assessore alla mobilità che ha sottolineato le criticità del mezzo, stia valutando l’ipotesi di una riflessione sulla tecnologia usata? È una riflessione che, se possibile, lei auspicherebbe?
Nell’ultimo anno e mezzo, grazie alla collaborazione fra Regione e Comune/Città metropolitana, sul fronte della mobilità sono stati sciolti nodi cruciali e avviati lavori importanti. Il Passante di mezzo ci mette nelle condizioni di dare una soluzione credibile e in tempi ravvicinati ai problemi di mobilità del nodo bolognese che erano stati lasciati incancrenire coltivando per anni l’illusione del Passante Nord; e se lavoreremo bene la soluzione porterà anche benefici ambientali ai quartieri attraversati dalla tangenziale. Stiamo finalmente riprendendo in mano l’ipotesi del raddoppio della linea Bologna-Portomaggiore, cresce l’impegno sullo sviluppo dell’SFM. La Regione sta facendo cose davvero egregie sul trasporto ferroviario, dal canto suo il Comune di Bologna ha ripreso in mano l’ipotesi di linee di tram. Sono battaglie su cui mi sono speso da anni, e sono contento di registrare oggi svolte importanti, di cui rendo merito agli amministratori che ci stanno lavorando. Ecco, se riuscissimo anche a fugare i dubbi sul People Mover e a essere certi che quando diventerà operativo possa essere pienamente funzionale ed efficiente, sarebbe davvero una bella cosa. In questo senso ben vengano ulteriori riflessioni, finché siamo ancora in tempo.

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E nel Pd crescono i dubbi sul People mover

Articolo di Silvia Bignami pubblicato martedì 13 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

E nel Pd crescono i dubbi

Avanti tutta sul People mover? Non del tutto. Se il sindaco Virginio Merola si è affrettato a spiegare che «sull’opera non si discute» e l’assessore regionale Raffaele Donini ha ribadito la sua necessità, nel Pd c’è chi ha dubbi.

A fare un passo avanti è Giuseppe Paruolo, consigliere regionale dem e ex-vicesindaco: «Bene ha fatto l’assessora Priolo a chiedere un approfondimento sul People mover. Serve una ulteriore riflessione sull’opera, finché siamo in tempo».

Una pattuglia di consiglieri dem, tra cui lo stesso Paruolo e Silvia Prodi, avevano già chiesto in passato con un odg al Comune di accertare che «la tecnologia prevista dal People mover fosse pienamente idonea a garantire i requisiti di efficienza ed efficacia del mezzo». Le preoccupazioni dei consiglieri dem in viale Aldo Moro (la Regione finanzia l’opera con 27 milioni di euro), riguarda due punti: la tecnologia e i costi di manutenzione. «Anche l’idea migliore, se mal realizzata, finisce per dare cattivi risultati — spiega Paruolo — e la scelta della tecnologia del People mover non è così convincente da fugare ogni dubbio». Fa discutere, in particolare, che la navetta sia prodotta dalla Intamin, che ha il suo core business nei parchi giochi. Palazzo d’Accursio ha sempre spiegato che non è possibile ora cambiare mezzo, ma Paruolo fa un parallelo col Civis: «Anche allora ci dissero che non era possibile cambiare, poi scoprimmo che il Civis non era nemmeno omologato. Un ricordo che fa ancora male». Ma anche tenendo questa tecnologia, Paruolo concorda con l’approfondimento promesso da Priolo sui costi di manutenzione: «È cruciale comprendere modalità e costi, soprattutto se, come sembra, il tempo medio previsto fra due guasti è di 107 ore, dunque molto breve».

La richiesta di una nuova «riflessione» — che arriva dalla stessa corrente dem, quella dei renziani del Nuovo Pd, che ha spinto per archiviare il Passante Nord — rischia tuttavia di riaprire la discussione sull’opera. Proprio ora che i cantieri sembravano averci messo una pietra sopra.

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Priolo e il People mover: non basta ma è un’opera che va terminata. Passante, i comitati: salute a rischio

Articolo di Pierpaolo Velonà pubblicato martedì 13 settembre dal Corriere di Bologna.

Priolo e il People mover: non basta ma è un’opera che va terminata. Passante, i comitati: salute a rischio

A fine agosto, all’indomani del suo ingresso in giunta, l’assessore comunale alla Mobilità Irene Priolo aveva definito il People mover un’opera «problematica, che non basta per la crescita della mobilità bolognese». Il sindaco Virginio Merola, ospite domenica della Festa dell’Unità, ha liquidato come «balle» della stampa lo scarso feeling tra l’assessore e la monorotaia stazione-aeroporto.

Ieri però l’assessore, pur spiegando che non sono previsti passi indietro, ha confermato un giudizio non esattamente entusiastico sulla monorotaia. «Il cantiere è già avviato e spero si concluda il più in fretta possibile. Ribadisco però che Bologna non può pensare di risolvere i suoi problemi di mobilità unicamente col People mover». Che l’assessore definisce «uno strumento importante, che caratterizzerà la città dal punto di vista dell’immagine», pur precisando che «noi oggi abbiamo bisogno di guardare anche ad altre attività e ad altri progetti: non c’e’ solo il People mover».

Priolo stoppa inoltre la proposta del presidente dell’aeroporto Enrico Postacchini che vorrebbe prolungare il People mover fino al Caab (dove sorgerà il parco del cibo Fico). «Stiamo studiando la possibilità di introdurre il tram a Bologna — spiega Priolo — si tratta di capire come questo progetto si possa conciliare con la domanda che c’è in città verso i suoi poli attrattivi principali». In serata l’ennesimo match con i comitati contrari al Passante di mezzo, l’allargamento in sede di autostrada e tangenziale, stavolta al centro sociale Croce Coperta di via Papini. «Il problema è la salute dei cittadini», è intervenuto dalla platea il dottor Antonio Faggioli, contrario all’opera, che ha citato i risultati di una ricerca sulle cause di morte per tumori pubblicata nei mesi scorsi sul Corriere di Bologna. Faggioli ricorda la maggiore incidenza di malattie cardiocircolatorie registrata in cittadini residenti in Bolognina, Borgo Panigale e Santa Viola, quella di tumori alle Lame, San Donato e San Vitale, tutte zone interessate dal progetto del passante. «Qui ci dovrebbe essere l’assessore alla Sanità».

«L’obbiettivo è migliorare il progetto del Passante, ben vengano le critiche e la partecipazione, che finora è stata molto ricca e civile», aveva detto qualche ora prima l’assessore Priolo a margine della presentazione della prossima settimana europea della mobilità sostenibile, che si terrà a Bologna dal 16 al 22 settembre e avrà il suo epicentro al Mobility village di piazza Maggiore (sabato 17 e domenica 18 settembre).

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Priolo tiene il punto: “Sì al People mover ma servirebbe altro”

Articolo di Silvia Bignami pubblicato martedì 13 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Priolo tiene il punto: “Sì al People mover ma servirebbe altro”

Via libera al People mover, che «va fatto, perché i cantieri sono iniziati e vanno conclusi», anche se, insiste, «l’opera da sola non risolve i problemi di mobilità della città». L’assessora alla Mobilità Irene Priolo, ieri alla presentazione della settimana europea della mobilità sostenibile (che andrà dal 16 al 22 settembre), prova a disegnare la sua idea di mobilità, dalla querelle sul People mover sulla quale tiene il punto, alla partecipazione dei cittadini sul Passante di mezzo, fino alla pedonalità, con i T-Days che, promette lei, «resteranno di certo, con modifiche».

PEOPLE MOVER

«Quello del People mover è un cantiere avviato, che deve andare avanti e concludersi il prima possibile» spiega Priolo, dopo che il sindaco ha chiarito domenica che «l’opera non è in discussione» defindendo come «balle dei giornali» i presunti dubbi del Comune o di Priolo stessa. L’assessora ribadisce però anche alcune delle considerazioni sull’infrastruttura che avevano creato allarme tra imprenditori e istituzioni: «Ho detto che il People mover non è risolutivo perché penso, e ribadisco, che la città non può pensare di risolvere i suoi problemi di mobilità unicamente col People mover. È uno strumento importante, ma abbiamo bisogno di guardare anche ad altri progetti». Sul fatto che la navetta sia invece «problematica», l’assessora spiega: «Quando l’ho definita così, mi riferivo all’esegesi della sua nascita. Al fatto che è stata discussa per anni. E se ho chiesto un dossier sui costi di manutenzione è stato solo per un atto di trasparenza verso il M5 Stelle, che lo aveva richiesto».

PASSANTE DI MEZZO

Tra i progetti nuovi di cui la città ha bisogno c’è sicuramente, secondo Priolo, il Passante di mezzo, ovvero l’ampliamento in sede di tangenziale e autostrada che manda in soffitta per sempre il vecchio Passante Nord. Progetto già approvato da governo e Autostrade (ieri sera si è svolto il terzo incontro coi residenti della zona di San Donnino, che sarà attraversata dal Passante di mezzo). Priolo fa buon viso alle proteste: «Dopo gli incontri avvieremo veri e propri gruppi di lavoro coi cittadini. Sono confronti su un progetto impattante sulla città, quindi ci aspettavamo che alcune critiche venissero fuori. Anzi auspicavamo che venissero fuori perché l’obiettivo è migliorare il progetto. Più voci ci aiutano in questo senso meglio è». Il Passante di mezzo sarà uno degli argomenti della settimana europea della mobilità sostenibile. Priolo farà il punto su questa infrastruttura con un approfondimento, mercoledì 21, al centro civico Marco Polo.

T-DAYS

I weekend pedonali nella T resteranno ma con alcune modifiche, assicura Priolo, anche se l’assessora non si sbilancia sulla navetta promessa più volte dal sindaco. Si limita invece a dire che «dobbiamo cercare di mettere in armonia in maniera migliore gli strumenti che abbiamo adottato fino ad oggi per fare in modo che non siano un problema, ma un’opportunità. Si tratta di lavorare sul miglioramento dei tempi di vita dei cittadini, come ha detto il sindaco».

Nel Mobility village in piazza Maggiore Priolo sarà sabato col presidente Tper Giuseppina Gualteri ad un incontro sulla mobilità sostenibile.

TRAM

L’assessora, che ad appena una settimana dalla sua nomina è andata a Roma col sindaco Merola per parlare anche con Rfi di un tram che colleghi le Aldini Valeriani, la Fiera e il Tecnopolo fino a Fico, non commenta la proposta di Enrico Postacchini, numero uno di aeroporto, di allungare il People Mover fino al Caab: «Parliamo di progetti, prima che di opere o di strumenti. Viene prima la progettualità».

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Andrea Chiarini – Senza parole

Articolo pubblicato lunedì 12 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Senza parole
Nessuna novità. Nel suo attacco alla stampa, Merola è in buona compagnia. Da D’Alema a Guazzaloca. Fino al M5S. Ma basterebbe rileggersi, con un po’ di pazienza, le agenzie di stampa sul caso Priolo-People mover o i commenti di Marconi, Unindustria e Regione o riascoltare le interviste radio, per capire che il tema c’è. Se errore di interpretazione c’è stato, finora non risulta essere mai stato corretto dalla diretta interessata.

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