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E i No People mover sperano nel processo
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 4 settembre 2016
Articolo di Eleonora Capelli pubblicato lunedì 11 luglio 2016 da la Repubblica – Bologna.
E i No People mover sperano nel processo
Oggi l’udienza per abuso d’ufficio a carico di Delbono, Rossi, Sutti e Collina
Una sentenza per fermare il cemento. È quella che aspettano gli attivisti del comitato “No People mover” che di fronte agli 80 piloni che sanciscono la concreta realizzazione della monorotaia che collegherà l’aeroporto alla stazione, rispondono concentrandosi sull’udienza di oggi. Una nuova puntata del processo che vede a giudizio con l’accusa di abuso di ufficio e turbativa d’asta l’ex sindaco Flavio Delbono, l’ex assessore Villiam Rossi l’ex presidente Atc Francesco Sutti e l’ex presidente del Consorzio cooperative costruzioni, Piero Collina. «Il processo va avanti e se gli imputati verranno condannati il bando in base al quale sono stati eseguiti questi primi lavori non sarà più valido – dice Lorenzo Alberghini del comitato, candidato alle ultime amministrative con Coalizione Civica -. In questo caso i piloni rimarranno come monumento alla fallimentare gestione del denaro pubblico. I piloni li possono fermare i giudici, vedremo cosa diranno i prossimi testimoni chiamati, cioè Sutti e Collina».
Gli attivisti del fronte “No People mover”, che si sono costituiti parte civile nel processo alla monorotaia, contano che si riesca ad evitare la prescrizione. «Quel termine scade a dicembre – spiega Alberghini – ma io credo che la sentenza arriverà prima perché siamo sulla strada giusta, le udienze si susseguono e se il Ccc non avrà più la legittimità per portare avanti l’opera, questi cantieri dovranno fermarsi».
Alberghini punta dritto al sindaco Merola che «non ha mai voluto un confronto con chi i difetti del People mover li sottolinea da anni». Adesso carte alla mano il comitato squaderna problemi di omologazione del mezzo («questo tipo esatto di monorotaia è un unicum, quindi andrà omologato una volta costruito e messo in marcia, e si capisce quanto margine di rischio abbia un’operazione del genere») e soprattutto il vecchio cavallo di battaglia del Servizio ferroviario metropolitano. Il fronte dei contrari ha sempre chiesto all’amministrazione di puntare sul collaudato trasporto su ferro e di appoggiarsi alla stazione non molto distante dall’aeroporto. Adesso comunque, a cantieri aperti e in piena attività, con 100 operai al lavoro in questa fase e una previsione di 200 addetti impegnati nella fase clou dei lavori, i contrari al progetto guardano alle aule di tribunale, più che ai confronti con le istituzioni.
Comunicato stampa – Un manifesto per spiegare ai cittadini che a 500 metri si sta costruendo l’inutile e dannoso People Mover
Pubblicato da No People Mover in COMUNICATI STAMPA il 4 settembre 2016
Bologna, 1 giugno 2016
UN MANIFESTO PER SPIEGARE AI CITTADINI CHE A 500 METRI SI STA COSTRUENDO L’INUTILE E DANNOSO PEOPLE MOVER
Nella giornata di ieri abbiamo affisso un manifesto collocato in via Terracini, a 500 metri dai cantieri del People Mover, al fine di informare i cittadini di cosa si tratta.
Mentre è in corso il processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta in relazione al bando People Mover, che vede imputati gli ex presidenti di ATC e CCC Sutti e Collina, l’ex sindaco Delbono e quattro dirigenti del comune di Bologna, restano aperti e in attività i cantieri del People Mover, un’opera dannosa e inutile: 130 milioni di euro che finiranno per gravare sulla collettività per intero.
Durante l’ultima udienza del processo penale, lo scorso 20 maggio, è emerso dalle audizioni di alcuni esperti che non essendo mai stato costruito un People Mover come questo, si saprà solo ad opera terminata se potrà essere omologato.
Un nuovo scandalo dopo il Civis: soldi pubblici e anni sprecati e una città stravolta da opere accessorie (in questo caso People Mover) completamente inutili.
Dalle testimonianze dei testi in aula davanti al Tribunale Penale di Bologna è apparso chiaro che il People mover che verrà costruito è tecnologicamente poco avanzato e poco capiente. Uno dei testimoni, un ingegnere, consulente della Procura, chiamato a valutare la sicurezza dell’opera, ha detto chiaramente che il People mover che verrà costruito da Ccc ha le uscite di sicurezza che confondono i passeggeri e nessun tipo possibile di espansione.
Il People mover, non sarà mai in grado di trasportare 50 persone più le valigie.
Il Piano economico finanziario si basa quindi su dati e numeri errati.
Durante l’udienza è anche emerso che uno dei consulenti pagati dal Comune di Bologna per curare il bando di gara per il People Mover, nello stesso periodo aveva ricevuto incarico remunerato da CCC che poi è risultata vincitrice.
Si delineano profili di opacità che disegnano un sistema di connivenze che contribuisce al degrado della città e della politica sempre più al servizio di interessi privati.
A fronte di evidenti responsabilità il sindaco Merola ha preferito sottoscrivere il contratto che ha consentito l’apertura dei cantieri.
Questo è senso della legalità del sindaco uscente che preferisce piegarsi ad interessi privati invece di difendere quelli pubblici.
Con un processo penale in corso davanti al Tribunale Penale di Bologna, con altro processo davanti alla Corte dei Conti per danno erariale contro Delbono e la sua giunta, a fronte dell’intervento dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che ha censurato il bando di gara il Merola decide di aprire i cantieri, con la speranza che intervenga la prescrizione per salvare gli imputati.
Comitato No People Mover
People Mover: “Omologazione a rischio. Dopo Civis nuovo scandalo?”
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 4 settembre 2016
http://www.bolognatoday.it/cronaca/people-mover-processo-aeroporto-stazione-bologna.html
People Mover: “Omologazione a rischio. Dopo Civis nuovo scandalo?”
Così Alberghini del comitato No People mover, dopo l’ultima udienza del processo per turbativa d’asta nel bando del progetto: “Si rischia nuovo scandalo dopo il Civis: soldi pubblici e anni sprecati e una città stravolta da opere accessorie inutili”
17 maggio 2016
Ieri c’è stata un’altra udienza del processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta nel bando del People mover, infrastruttura destinata a collegare aeroporto e stazione di Bologna.
“Da ciò che hanno dichiarato alcuni testi è emersa una vergognosa certezza: non essendo mai stato costruito un People Mover come questo, si saprà solo ad opera terminata se potrà essere omologato. In caso contrario avremo un nuovo scandalo dopo il Civis: soldi pubblici e anni sprecati e una città stravolta da opere accessorie (in questo caso al People Mover) completamente inutili”. Così Lorenzo Alberghini, componente del comitato No People mover e candidato di Coalizione civica per il Comune di Bologna.
“Dalle testimonianze in aula – aggiunge il candidato – è apparso chiaro che il People mover che verrà costruito è tecnologicamente poco avanzato e poco capiente. I concorrenti dei vincitori del bando avevano proposto un’opera più costosa ma più grande e già sperimentata in altre città. Il Comune ha preferito andare al risparmio a scapito dell’efficienza del mezzo che sarà poco avanzato e poco capiente. Uno dei testi, perito ingegnere, chiamato a valutare la sicurezza dell’opera, ha detto chiaramente che il People mover che verrà costruito da Ccc ha le uscite di sicurezza che confondono i passeggeri e nessun tipo possibile di espansione”.
In poche parole, riassume Alberghini, “il People mover non sarà mai in grado di trasportare 50 persone più le valigie. Il Piano economico finanziario si basa quindi su dati e numeri errati”.
Ora il problema sono le tempistiche. “Ci saranno altre udienze, altri testi verranno ascoltati mentre la prescrizione si avvicina e chi è imputato sta per farla franca – sottolinea il civico -. Sullo sfondo, una stazione del Servizio ferroviario metropolitano, in aereoporto, che aspetta solo di essere terminata e che rende inutile qualsiasi progetto di People Mover”.
«Atc nella società del People Mover? Sapendolo potevamo fare ricorso»
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 11 gennaio 2016
Articolo di Enrico Barbetti pubblicato sabato 9 gennaio 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.
People Mover. Merola: “Ci dicano presto se è illegittimo”
Pubblicato da No People Mover in RASSEGNA STAMPA il 6 gennaio 2016
http://www.radiocittadelcapo.it/archives/people-mover-merola-illegittimo-168875/
People Mover. Merola: “Ci dicano presto se è illegittimo”
Bologna, 4 gen. – La magistratura dica in tempi rapidi se il People Mover è illegittimo o meno. Perché, senza una sentenza, il Comune di Bologna è costretto a far rispettare il contratto e andare avanti con l’opera. È con “un po’ di insofferenza”, come dice lui stesso, che il sindaco Virginio Merola commenta questa mattina il nuovo fascicolo aperto dalla Procura sul People Mover. I cantieri della monorotaia tra stazione e aeroporto “vanno avanti- spiega Merola- mano a mano che si rispettano disposizioni contrattuali. L’iter è avviato”.
All’inchiesta sul bando di affidamento dell’opera (che vede a processo tra gli altri anche l’ex sindaco Flavio Delbono), ora però se ne aggiunge una seconda per presunte irregolarità sullo sblocco dei cantieri. E su questa indagine, “mi viene da dire una cosa, riflettendo un po’ con calma- afferma il sindaco- vorrei che un giorno qualcuno ci dicesse, invece di lasciarci in mezzo a queste cause ed esposti, se quest’opera è illegittima. Ce lo dicano in fretta, così non abbiamo più il problema di pagare penali alla controparte che ci fa causa se non adempiamo al contratto”. Merola ne parla in mattinata, prima della commemorazione dei tre carabinieri uccisi dalla banda della Uno Bianca al Pilastro. Alla cerimonia è presente anche il procuratore aggiunto Valter Giovannini. Ma sindaco e pm, pur incrociandosi, non si salutano. “È mai possibile- insiste Merola- che non ci sia nessuno che ci dica che l’opera è illegittima, così noi siamo fuori dal problema delle cause dei primi arrivati, o dobbiamo sempre prenderci le botte da tutti e stare in mezzo col cerino acceso?”.
Se il People Mover venisse dichiarato illegittimo, sottolinea il sindaco, il Comune sarebbe “meglio tutelato” con il concessionario dell’opera. Ma “allo stato attuale dei fatti, non esiste la possibilità di revocare il contratto se si rispettano le adempienze”. Dunque, manda a dire Merola, “come al solito piena fiducia nella magistratura. Ma decidete in tempi ragionevoli“, perché ad oggi “ci mettono nelle condizioni di essere tra l’incudine e il martello, dove uno fa l’esposto, l’altro fa causa e la magistratura indaga. Ma noi abbiamo un contratto ed e” certo che lo facciamo applicare. Ma sulla legittimità o meno dell”opera sarebbe bene pronunciarsi in tempi ragionevoli. Non posso disdire un contratto perché c’è in corso un’inchiesta”. Insomma, insiste Merola, “fino a sentenza definitiva o alla prima sentenza non ha strumenti giuridici come Comune per autotutela”. E ammette: “C’è un po’ di insofferenza rispetto ai tempi. Noi abbiamo applicato tutte le norme che dovevamo, quindi siamo tranquilli su questo. Non sono tranquillo sui tempi. Se a febbraio ci sara’ la sentenza sui nostri predecessori, vediamo se finalmente si trova un punto fermo”. Il sindaco non nasconde le critiche. “È un modo di amministrare la giustizia che confligge con l’operatività delle istituzioni. Qualcuno dovrebbe interrogarsi su questi eterni tempi e sulle incertezze che creano. O e” un problema solo mio?”. Merola dice di non essere stato chiamato dalla Procura per questa nuova inchiesta. “Non ho bisogno che mi contattino, ma che si pronuncino- insiste il sindaco- sul Civis siamo andati avanti 4-5 anni e ora sono tutti assolti. Se lo avessimo saputo prima, avremmo avuto meno problemi dal punto di vista operativo”. Si tratta di un “ragionamento di buon senso- conclude Merola- ma siamo ridotti a questo”.
(Dire)