Articoli con tag Danno erariale

La spagnola Acciona: «Valutiamo la causa civile»

Articolo pubblicato venerdì 9 dicembre 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.

La spagnola Acciona: «Valutiamo la causa civile»

Il primo round, quello penale, è finito con una schiacciante vittoria degli imputati, tutti assolti. Ma la partita giudiziaria del People mover è tutt’altro che finita. Restano infatti aperte sia la strada della Corte dei conti sia quella (eventuale) dei risarcimenti civili, al netto del possibile ricorso in sede penale della Procura che però appare difficile vista l’imminente prescrizione. I pm contabili aprirono un fascicolo nel lontano 2014 a carico della giunta Delbono e ora il processo è entrato nelle fasi decisive: dall’iniziale richiesta di 15 milioni di euro di danno erariale, si è passati a 5 milioni e la sentenza è attesa nei primi mesi del prossimo anno. Quanto al processo civile, l’assoluzione penale non impedisce alla società spagnola Acciona, perdente nella gara d’appalto contestata, di citare Ccc e Tper per ottenere i danni. In sede penale avevano chiesto 1,4 milioni. «Valuteremo se fare causa – dice Fernando Minguez, direttore per l’Europa di Acciona – dopo aver letto le motivazioni dell’assoluzione. Non lo escludo, ma per ora non abbiamo deciso».

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Sulla navetta per il Marconi resta aperto solo un fascicolo della Corte dei conti

Articolo pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Sulla navetta per il Marconi resta aperto solo un fascicolo della Corte dei conti

Dopo il pronunciamento dei giudici sulla vicenda penale del “People mover”, resta in piedi un’altra inchiesta che stavolta interessa la Corte dei conti, alla quale si era rivolto lo stesso autore dell’esposto alla Procura penale, vale a dire l’ex consigliere comunale Daniele Corticelli. I magistrati contabili devono valutare se ci sia stato un danno erariale e per farlo hanno indagato gran parte della ex giunta comunale retta da Flavio Delbono più la direttrice delle partecipazioni societarie Francesca Bruni. L’indagine partì nel 2014, due anni dopo rispetto a quella penale e formulò una prima richiesta di danno erariale di 15 milioni. I difensori eccepirono e i magistrati contabili ridussero poi tale richiesta a soli 5 milioni nel corso di una seconda udienza del procedimento che si è tenuta nel febbraio scorso. Contemporaneamente il tribunale presso la Corte dei conti ordinò un supplemento di indagine alla Procura contabile. Secondo le previsioni il pronunciamento definitivo della Corte dovrebbe aversi nel prossimo febbraio. La sentenza penale che ha escluso il reato dovrebbe pesare sul giudizio, benché le due magistrature siano indipendenti.

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Comunicato stampa – Un manifesto per spiegare ai cittadini che a 500 metri si sta costruendo l’inutile e dannoso People Mover

Bologna, 1 giugno 2016

UN MANIFESTO PER SPIEGARE AI CITTADINI CHE A 500 METRI SI STA COSTRUENDO L’INUTILE E DANNOSO PEOPLE MOVER

Nella giornata di ieri  abbiamo affisso un manifesto collocato in via Terracini, a 500 metri dai cantieri del People Mover, al fine di informare i cittadini di cosa si tratta.

Mentre è in corso il processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta in relazione al bando People Mover, che vede imputati gli ex presidenti di ATC e CCC Sutti e Collina, l’ex sindaco Delbono e quattro dirigenti del comune di Bologna, restano aperti e in attività i cantieri del People Mover, un’opera dannosa e inutile: 130 milioni di euro che finiranno per gravare sulla collettività per intero.

Durante l’ultima udienza del processo penale, lo scorso 20 maggio, è emerso dalle audizioni di alcuni esperti che non essendo mai stato costruito un People Mover come questo, si saprà solo ad opera terminata se potrà essere omologato.

Un nuovo scandalo dopo il Civis: soldi pubblici e anni sprecati e una città stravolta da opere accessorie (in questo caso People Mover) completamente inutili.

Dalle testimonianze dei testi in aula davanti al Tribunale Penale di Bologna è apparso chiaro che il People mover che verrà costruito è tecnologicamente poco avanzato e poco capiente. Uno dei testimoni, un ingegnere, consulente della Procura, chiamato a valutare la sicurezza dell’opera, ha detto chiaramente che il People mover  che verrà costruito da Ccc ha le uscite di sicurezza che confondono i passeggeri e nessun tipo possibile di espansione.

Il People mover,  non sarà mai in grado di trasportare 50 persone più le valigie.

Il Piano economico finanziario si basa quindi su dati e numeri errati.

Durante l’udienza è anche emerso che uno dei consulenti pagati dal Comune di Bologna per curare il bando di gara per il People Mover, nello stesso periodo aveva ricevuto incarico remunerato da CCC che poi è risultata vincitrice.

Si delineano profili di opacità che disegnano un sistema di connivenze che contribuisce al degrado della città e della politica sempre più al servizio di interessi privati.

A fronte di evidenti responsabilità il sindaco Merola ha preferito sottoscrivere il contratto che ha consentito l’apertura dei cantieri.

Questo è senso della legalità del sindaco uscente che preferisce piegarsi ad interessi privati invece di difendere quelli pubblici.

Con un processo penale in corso davanti al Tribunale Penale di Bologna, con altro processo davanti alla Corte dei Conti per danno erariale contro Delbono e la sua giunta, a fronte dell’intervento dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che ha censurato il bando di gara il Merola decide di aprire i cantieri, con la speranza che intervenga la prescrizione per salvare gli imputati.

Comitato No People Mover

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Convocazione assemblea pubblica (10 maggio 2016 ore 21) – Decidiamo insieme come fermare il People Mover

In questi anni ci siamo battuti contro questo scempio raccogliendo firme, bloccando il Consiglio Comunale e quello Regionale, presidiando le sedi delle aziende coinvolte, manifestando e partecipando a manifestazioni, costituendoci parte civile nel processo per turbativa d’asta e altri reati connessi che coinvolge ex Sindaci e Assessori, dirigenti ed ex dirigenti di aziende pubbliche e cooperative e funzionari dell’amministrazione comunale.

Il 30 ottobre 2015, nonostante il processo in corso per turbativa d’asta e le denunce della Corte dei Conti che rileva 15 milioni di euro di danni, Merola ha dichiarato aperti i cantieri. In realtà a quella data nessun lavoro era ancora iniziato. Ma quella data era importante perché era il limite entro il quale – NON avendo iniziato i lavori – CCC avrebbe dovuto pagare una penale al Comune.

Noi riteniamo che questa vicenda riguardi tutte e tutti in questa città, perché ci parla di disprezzo della democrazia, di caste politico-economiche, di privilegi per gli amici, di traffici e speculazioni finanziarie, di devastazione ambientale, di sprechi di denaro, che toccano e toccheranno le nostre tasche e le nostre vite.

Ora che il tempo è arrivato chiediamo a tutte le realtà sindacali, politiche, sociali, i comitati e i collettivi, i movimenti e ai singoli individui che hanno a cuore questa città e non vogliono accettare passivamente il peggio, di essere al nostro fianco per costruire un percorso aperto, pubblico e determinato di organizzazione della resistenza verso i cantieri.

SIETE TUTTE/I INVITATE/I ALL’ASSEMBLEA

PUBBLICA

IL 10 MAGGIO ALLE ORE 21 C/O LA

CASA DEL POPOLO VENTIPIETRE

IN V. MARZABOTTO 2

(di fronte all’Osp. Maggiore, dove c’era l’ACI)

DECIDIAMO INSIEME COME FERMARE IL PEOPLE MOVER.

DECIDIAMO INSIEME COME FERMARE I CANTIERI.

COMITATO NO PEOPLE MOVER

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People Mover, il pasticcio societario

Piano strategico, Prodi: «Bologna non abbia paura»

di Paolo Serra

Dopo il CCC e la Marconi Express salta fuori una terza srl la People Mover, chi sono i soci? Chi ha firmato i mutui bancari? Chi li ha garantiti?

Il viandante che si trovasse a percorrere via Agucchi da Pescarola verso Santa Viola, giunto allo scavalcamento del ramo ferroviario militare dismesso, si troverebbe a mirare il cantiere centrale della navetta sopraelevata fra la Stazione ed il Marconi detta “people mover”. Tale cantiere è affiancato da due cartelloni di diversa misura dove si possono leggere informazioni di vario interesse. In quello più grande scopriamo, infatti, che oltre alla concessionaria Marconi Express ed all’appaltante CCC Scarl (con relative coop subappaltanti, una veneziana, una pistoiese e due bolognesi) esiste anche una affidataria, People Mover Scarl residente allo stesso indirizzo di via Emilio Lepido 182/2 del CCC. In quello più piccolo l’appaltante CCC è nominato referente mentre l’affidataria People Mover è nominata esecutrice. Poichè i miei elementari ricordi di diritto amministrativo e commerciale  risalgono ad oltre 50 anni fa, e nel frattempo abbiamo avuto una serie interminabile di interventi legislativi, non voglio neppure ipotizzare che appaltante e referente non siano sinonimi, così come affidataria ed esecutrice, qualcuno più aggiornato di me potrebbe confermarlo. Mi incuriosiscono, però due fatti: il primo che il CCC, vincente della gara, abbia costituito una concessionaria per costruire l’opera e poi gestirla, come da contratto di finanza di progetto, per poi ritrovarsi stazione appaltante, il secondo che sia stata costituita una terza Scarl per eseguire l’opera (forse solo per costruirla mentre la gestione rimarrà a Marconi Express?).

Viste anche le ultradecennali peripezie della progettazione, che non sono finite in quanto siamo in attesa della conclusione del  processo penale in corso mentre la Procura della Corte dei Conti Regionale ha già quantificato un danno erariale di 14,9 milioni, sarebbe forse il caso che un buon giornalista d’inchiesta, se il ramo non è del tutto estinto, cercasse di sapere la composizione societaria della terza scarl e, soprattutto chi ha garantito col proprio patrimonio i mutui di circa 60 milioni necessari per la esecuzione.

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People Mover, ‘danno da 15 milioni’

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2016/02/24/people-mover-danno-da-15-milioni_8202d329-7dab-483d-9df3-1ad40ffe5f7d.html

People Mover, ‘danno da 15 milioni’

Udienza per ex giunta Bologna. Somma imputabile è comunque minore

(ANSA) – BOLOGNA, 24 FEB – Un danno erariale di 14,9 milioni nei confronti del Comune di Bologna e di Tper, la società di trasporto pubblico, definito come la “perdita di sconto” subita dall’amministrazione. Lo ha calcolato la Procura regionale della Corte dei conti, davanti a cui si è discussa la citazione in giudizio per l’ex sindaco Flavio Delbono, i componenti della sua giunta e un dirigente comunale: è il processo contabile sulla gara per il People Mover, progetto di monorotaia sopraelevata per collegare aeroporto e stazione di Bologna, già al centro di un giudizio penale. La decisione dei giudici tra qualche settimana.
Nel quantificare il risarcimento i Pm Pilato e Beccia hanno comunque ribadito in udienza che il danno in concreto imputabile è di 5,9 milioni. Al centro del processo c’è la delibera di giunta del dicembre 2009 con cui si decise che Atc, che poi divenne Tper, dovesse entrare nella società di gestione Marconi Express e i successivi patti parasociali con il Consorzio cooperative costruzioni (Ccc).

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People Mover: Merola informi e convinca i Bolognesi

http://www.bologna5stelle.it/people-mover-inutile-merola-informi-bolognesi

Articolo di: 

Nell’ultimo giorno dell’ultima proroga concessa dal comune vengono aperti i cantieri del People Mover (mancava davvero poco per poter tirare un sospiro di sollievo)

Gli attivisti del no People mover si sono percorsi i 5 Km del tracciato previsto e hanno trovato 1 carriola e venti birilli (qui le foto: https://www.facebook.com/lorenzo.alberghini.54/posts/10207999764461160 )

Meno birilli di quanti sono gli imputati e i procedimenti aperti attorno al People Mover ma forse sufficienti ad evitare che scattassero oneri a carico della società concessionaria (tipo fidejussioni).
Non c’è bisogno che ricordi che sono coinvolti tra gli altri l’ex sindaco PD del Bono, Assessori, dirigenti del comune, ex presidenti di ATC ecc… rinviati a processo chi per turbativa d’asta (che implicherebbe l’annullamento del contratto!!!) e chi per abuso d’atti di ufficio. Non dimentichiamo nemmeno il danno erariale quantificato dalla Corte dei Conti in 14 milioni.

Da quando siamo arrivati in consiglio nel 2011 (ma già anche nel mandato precedente i consiglieri di minoranza avevano messo in luce grossissimi problemi) siamo riusciti ad organizzare faticosamente alcune commissioni, in cui secondo noi è sempre emerso che il People Mover è un progetto non solo inutile, ma anche dannoso. Che non sta in piedi da nessun punto di vista: trasportistico, finanziario, legale… da qualunque parte lo giri ha dei problemi.

Se i Bolognesi sapessero la metà della cose che sappiamo noi sul people mover sarebbero qui con i forconi alla notizia dell’apertura dei cantieri.

Se i Bolognesi sapessero per esempio che si aprono i cantieri con tutti questi processi in corso, con il rischio di annullamento del contratto, con il rischio che restino dei piloni abbandonati senza più paternità.
Se i bolognesi sapessero che la maggioranza di questo consiglio ha sempre bocciato anche le cose più ragionevoli tipo VALUTARE DI SOSPENDERE in AUTOTUTELA il PEOPLE MOVER IN ATTESA DI CHIARIRE LA SITUAZIONE PROCESSUALE Presentato dal M5S e bocciato da PD e SEL (quest’ultima in attesa di un’ulteriore commissione che ad oggi non si è ancora fatta e ha quindi riproposto lo stesso identico ODG che è stato bocciato dal PD). Se i Bolognesi sapessero che gli stessi ODG sono stati riproposti con varie sfumature da altri consiglieri di minoranza e sempre respinti dal PD e da SEL che oscillava tra Contrari e Astenuti, forse smetterebbero di votarli.

Se i bolognesi sapessero che TRASPORTISTICAMENTE la capacità del mezzo è inadeguata e il biglietto troppo caro!! Pensate che alla gara (la seconda perché alla prima gara non ha partecipato nessuno) si sono presentati in due.

  • ACCIONA proponeva un mega collegamento con portata da 1400 persone all’ora
  • CCC che proponeva un mezzo della INTAMIN (leader dei trenini per parchi gioco e impianti sciistici….!!) da 500 persone all’ora (sembra uno scherzo ma non lo è)

I casi sono due: o Acciona ha sbagliato i conti, oppure il mezzo proposto da CCC è totalmente inadeguato agli scopi.

Fatto sta che ha vinto CCC e oggi tra i vari attori coinvolti nei processi c’è pure ACCIONA come parte civile.
Se i bolognesi sapessero che la prima gara è andata deserta e per invogliare qualcuno a partecipare alla seconda gara il Comune ha dovuto promettere di tutto, anche cose che non poteva legalmente promettere:

  • annullamento di tutti i mezzi di TPL concorrenti (quindi addio al bus BLQ che aveva varie fermate a Bologna: o prendi il taxi o vai per forza in stazione con il People Mover)
  • Compartecipazione al rischio: se non si raggiunge un certo numero di passeggeri il Comune di Bologna ci mette una quota (e questo si chiama compartecipazione al rischio ed a mio avviso è vietato e non previsto dal Project financing)
  • Società pubblica (ATC) come socio che si accolla tutto il rischio mentre CCC esce dalla società una volta collaudata l’opera. CCC incassa il dovuto subito e non dalla gestione di 35 anni (questa era così grossa che hanno dovuto modificarla anche su richiesta dell’Autorità di Vigilanza per i Contratti pubblici: solo che hanno fatto le cose a metà e ATC, oggi TPER è rimasta dentro al 25%… in attesa di fantomatici nuovi soci privati che dal 2009 ad oggi non si sono fatti vedere).

Se i Bolognesi sapessero che l’Aeroporto è già circondato da linee ferroviarie e non c’è nessun bisogno di costruire un nuovo trenino (“giocattolo”). Anzi è dannoso perché ci si concentra su un progettino cittadino e si castra un progettone metropolitano che era il disegno già approvato dal lungimirante piano provinciale (PTCP) del 2004 che puntava a collegare con l’SFM (ferrovia metropolitana) tutti i punti della città metropolitana creando una rete davvero sinergica che avrebbe eliminato traffico e inquinamento garantendo trasporti di qualità a centinaia di migliaia di persone.
L’aeroporto aveva ovviamente la sua stazione che era già realizzata al grezzo e da cui passavano ben 2 linee ferroviarie.
Per poter giustificare il People Mover (imbarazzantemente inutile a confronto) hanno depotenziato la stazione AEROPORTO, ne hanno ritardato il completamento (ad oggi ancora al grezzo) e gli hanno persino cambiato nome da “AEROPORTO” a “BORGO PANIGALE SCALA” per cancellare persino il ricordo.
Eppure l’Aeroporto si espanderà costruendo un nuovo terminale che sarà ancora più vicino proprio a quella stazione dell’SFM!! A soli 900 metri in linea retta con già una strada esistente. Mentre il People Mover si ferma nella parte vecchia dell’aeroporto e raggiungere la parte nuova sarà complicatissimo per via di una servitù militare che resterà incuneata nel nuovo aeroporto (serviranno circa altri 8 milioni di euro per complessi passaggi sotterranei paradossalmente più lunghi dei 900 metri che dividono la stazione dell’SFM “Aeroporto” dal nuovo terminal!!)

Quindi noi siamo contrari all’opera People Mover, non come SEL che oggi dice in consiglio che se la fanno i privati va bene. Perché questo è un progetto miope e locale, che distrae dal vero obiettivo che è mettere tutto in rete con l’SFM. Collegare l’Aeroporto con l’SFM, non solo costerebbe meno, ma darebbe infiniti più vantaggi: oltre a connettere l’aeroporto con la stazione dei treni, si metterebbe in rete l’aeroporto con tutta la provincia, con la Fiera, con il nuovo Comune, con gli ospedali Sant’Orsola e Maggiore,con il CAAB (vedi FICO)…. Ma questa amministrazione preferisce che si spendano 120 milioni di euro più oneri finanziari per creare una connessione tra soli 2 punti e insabbia un progetto che farebbe bene a tutti come quello dell’SFM
Dal punto di vista finanziario i Bolognesi dovrebbero sapere che nuovi privati non si vedono evidentemente perché non conviene a nessuno nemmeno in tempi di magra per l’edilizia. E anche trovare banche disposte a finanziare è stata dura. L’importante banca IMI, dopo le dovute analisi, ha recentemente detto NO! Non ci sono ancora chiare le condizioni a cui le altre banche hanno concesso i finanziamenti. Sarà la prossima cosa che approfondiremo

Legalmente: l’AVCP (autorità vigilanza per i contratti pubblici) sottolinea 9 punti critici che minano alla radice il fatto che si tratti di un project financing. Ai bolognesi hanno sempre declamato con convinzione che sono tutti soldi dei privati e il pubblico non ci mette un euro.
Falso.
Solo la Regione ci mette oltre 27 milioni di soldi pubblici.
Aeroporto, partecipata dal comune fino al mese scorso, partecipa anche lei con qualche milione.
Ma soprattutto il Comune di Bologna si impegna a intervenire in caso ci siano pochi passeggeri. Soglie definite ogni anno. Se non vengono raggiunti il Comune ci mette ogni anno una cifra che può avvicinarsi al 1,5 milioni.

Il People Mover è figlio della vecchia e ormai fallita politica del cemento, della crescita a ogni costo, del dare soldi a imprese e cooperative per fare qualunque cosa convinti che darà comunque un ritorno al territorio.

Oggi servono politiche diverse che usino oculatamente i pochi soldi a disposizione, che salvaguardino il suolo (bene preziosissimo). Oggi ci sono priorità molto più gravi (esempio emergenza abitativa) su cui dirottare denari e i progetti inutili restano progetti inutili e persino dannosi.

Visto che il Sindaco Merola è in aula, lo sfido a presentarsi ad un’assemblea pubblica. Se è davvero convinto della bontà di questo progetto venga a replicare a queste e a tante altre argomentazioni degli esperti contrari a questo progetto. E lo faccia davanti a tutti i cittadini tenuti sotto vuoto spinto di informazione.

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Delbono e il People mover: «Non potevo rifare la gara perché il Ccc aveva già vinto»

Intervista di Alessandro Mantovani a Flavio Delbono pubblicata giovedì 26 giugno 2014 dal Corriere di Bologna.

Delbono e il People mover: «Non potevo rifare la gara perché il Ccc aveva già vinto»

La difesa dell’ex sindaco dopo l’avviso della Procura contabile che ipotizza un danno erariale per 14 milioni di euro

«Non me l’aspettavo, no, sono molto stupito e come me gli assessori, ma anche gli avvocati con cui abbiamo parlato. È un modo di procedere con pochi precedenti. Quattordici milioni perché non abbiamo fatto un’altra gara? E come se il vincitore c’era già?», chiede l’ex sindaco Flavio Delbono. Qualche giorno fa il professor Delbono ha ricevuto, insieme a sei assessori della sua giunta e a una dirigente comunale, un invito a dedurre dalla Procura presso la Corte dei conti per il People mover. Si ipotizza un danno erariale di 14 milioni di euro per i patti parasociali di Marconi Express Spa che prevedevano che Atc, società pubblica, assumesse la gestione della navetta per il Marconi sollevando il Ccc che aveva vinto l’appalto. Così sarebbe stato stravolto il project financing che affidava la gestione al privato.
Perché avete «soccorso» il Ccc affiancandogli Atc, controllata dal Comune appaltante?
«Consideravo quell’atto come un semplice perfezionamento di decisioni già prese dalla giunta Cofferati. I patti parasociali non li ho neanche guardati, se non anni dopo quando è venuta fuori l’inchiesta penale. Ciò premesso, se Atc si è candidata a gestire avrà avuto i suoi motivi visto che è il soggetto che conosce più di altri flussi di traffico e li può stimare. Le Procure li chiamano rischi, ma se la gestione dell’opera comporta rischi o opportunità lo vedremo solo tra dieci anni».
Il rischio, nel project financing, non dovrebbe essere a carico del privato?
«Sì ma non era un problema mio, la selezione sulla base del project financing era stata già assunta, c’era un vincitore: Ccc. La Procura, dicendo che avremmo dovuto fare un’altra gara, sembra ignorarlo. Possono dire che abbiamo sbagliato sui patti parasociali, ma non che abbiamo trascurato un’altra pista».
Però il Ccc si era impegnato a costituire una società di progetto per la gestione. Forse senza Atc non ce l’avrebbe fatta…
«Poteva scegliere un altro partner. Ma perché non dovevamo fidarci di Atc? Poteva gestire la navetta come gestisce la sosta, che è un’attività commerciale».
La Procura ordinaria sostiene che Ccc e Atc fossero d’accordo per la gestione del People mover fin dal 2008, prima della gara e quando a Palazzo d’Accursio c’era Cofferati.
«Non ne ho mai parlato né con Ccc né con Atc. Ne ho sentito parlare solo quando sono stato coinvolto nell’inchiesta. Ma nelle 15 mila pagine del fine indagine non c’è un indizio che coinvolga me o la mia giunta».
Colpa di Sergio Cofferati?
«Non ho elementi per dirlo. Commento ciò che ho trovato quando sono arrivato. Non ho guardato i patti parasociali ma probabilmente li avrei avallati. Comunque non vedo il danno».
Ecco, il danno. Il pm contabile vi chiede oltre 14 milioni che rappresentano, secondo l’Osservatorio sui contratti pubblici, il ribasso medio del 14,5 per cento che avreste potuto ottenere con una gara per la sola costruzione.
«Questa ipotetica individuazione del danno è particolarmente scorretta perché fa riferimento ai ribassi al momento dell’aggiudicazione, ma il vero ribasso non si vede lì, si vede alla fine dell’opera. I costi aumentano con le riserve, gli aggiornamenti… Non parlo del Mose. Per la terza torre della Regione avemmo un ribasso del 30-40 per cento ma poi se lo sono mangiato le riserve, anche perché certe imprese hanno più avvocati che ingegneri. Insomma servirebbe una tabella con i costi finali rispetto alla base d’asta, non quella. Dovrebbe esser noto alla Corte dei conti che si ricorre al project financing quando l’ente non è in grado di sopportare un mutuo. Lo scenario di una gara all’offerta più vantaggiosa non solo era impraticabile ma fantasioso e irragionevole. Non mi sorprenderei se dicessero che si potevano trasportare i passeggeri all’aeroporto con il risciò: si sarebbe risparmiato di più».
Tornando ad Atc, il Comune la controlla e quindi non può solo fidarsi, deve autorizzarla…
«Non avevo motivi per non fidarmi».
La Provincia, azionista di Atc, non riceve contestazioni grazie a una nota che segnalava criticità sui patti parasociali. La lesse?
«No, forse mi avrebbe fatto riflettere, ma da qui a ipotizzare violazioni di legge…».
Però, al di là del danno, qualche irregolarità la rilevò anche l’Autorità di vigilanza, tant’è che il progetto è ripartito solo dopo la modifica dei patti.
«Non toccava alla giunta verificare la regolarità tecnico-contabile, semmai ai dirigenti».
Pensa all’architetto Francesca Bruni, la dirigente che istruì la delibera contestata?
«È una dirigente scrupolosa, la conosco da vent’anni, non posso dubitare della serietà della sua verifica».

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