Articoli con tag Gara d’appalto

La spagnola Acciona: «Valutiamo la causa civile»

Articolo pubblicato venerdì 9 dicembre 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.

La spagnola Acciona: «Valutiamo la causa civile»

Il primo round, quello penale, è finito con una schiacciante vittoria degli imputati, tutti assolti. Ma la partita giudiziaria del People mover è tutt’altro che finita. Restano infatti aperte sia la strada della Corte dei conti sia quella (eventuale) dei risarcimenti civili, al netto del possibile ricorso in sede penale della Procura che però appare difficile vista l’imminente prescrizione. I pm contabili aprirono un fascicolo nel lontano 2014 a carico della giunta Delbono e ora il processo è entrato nelle fasi decisive: dall’iniziale richiesta di 15 milioni di euro di danno erariale, si è passati a 5 milioni e la sentenza è attesa nei primi mesi del prossimo anno. Quanto al processo civile, l’assoluzione penale non impedisce alla società spagnola Acciona, perdente nella gara d’appalto contestata, di citare Ccc e Tper per ottenere i danni. In sede penale avevano chiesto 1,4 milioni. «Valuteremo se fare causa – dice Fernando Minguez, direttore per l’Europa di Acciona – dopo aver letto le motivazioni dell’assoluzione. Non lo escludo, ma per ora non abbiamo deciso».

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People Mover: il 7 Novembre è importante esserci

http://www.coalizionecivica.it/people-mover-il-7-novembre-e-importante-esserci/

People Mover: il 7 Novembre è importante esserci

“Sutti e Collina hanno commesso turbativa d’asta con la sponda dell’amministrazione comunale”. Così è cominciata l’arringa del Pubblico Ministero durante l’ultima udienza del processo penale in corso nei loro confronti, oltre che dell’ex Sindaco Delbono.

Le prove a sostegno di questa tesi sono state prodotte durante il dibattimento, e quindi con ogni probabilità si avvicina la sentenza di condanna di primo grado per i principali protagonisti di questa triste vicenda.

Durante l’udienza di lunedì prossimo 7 novembre, parleranno le Parti Civili: l’impresa Acciona-Ghella che perse il bando e l’Associazione Primavera Urbana in rappresentanza del Comitato No People Mover.

L’appuntamento del 7 novembre non può essere disertato: non basta la solidarietà virtuale, occorre la presenza dei cittadini per far sentire la nostra voce.

Sarà dunque un’occasione importante che tutti i bolognesi avranno per dimostrare “fisicamente” ai giudici, che esiste una città diversa che si è sempre opposta a questa grande opera, paradigma di un sistema economico e politico perverso, un opaco intreccio di interessi ben lontani dal bene comune.

Diremo tutti insieme che esistono le prove del reato!

Piero Collina di CCC e Francesco Sutti (ATC oggi TPER) conclusero un accordo occulto che tagliava fuori la società competitor Acciona-Ghella dalla gara per l’assegnazione della costruzione e gestione del People Mover. Inoltre, tale accordo di fatto condannava ATC a sobbarcarsi interamenti tutti i costi di costruzione del People Mover, oltre che i rischi di gestione connessi: si parla di una spesa complessiva di 130 milioni di euro di denaro pubblico alla quale si aggiunge un buco milionario che peserà per i prossimi 40 anni sul Comune di Bologna.

Niente male per un’amministrazione strozzata dai vincoli di finanza pubblica e che non risolverà i bisogni di un collegamento veloce tra Aeroporto e Stazione Centrale.

Francesco Sutti e Piero Collina agirono spalleggiati dal Sindaco Delbono – ricordiamo però che la genesi del progetto è da addebitare a Sergio Cofferati – con l’aiuto di alcuni dirigenti comunali compiacenti.

L’unica dirigente che “dimostrò competenza” fu Sonia Bellini – a capo dell’ufficio Aziende Partecipate del Comune di Bologna – che per iscritto evidenziò gli articoli di legge che si stavano violando nell’iter burocratico e si rifiutò di firmare il via libera al People Mover.

Sonia Bellini fu trasferita al Quartiere San Donato dalla giunta Delbono neo eletta, non di certo una promozione, e la sua sostituta non ebbe problemi a firmare un documento che a parere della Bellini -e della Procura- era illegale.

Altro protagnista di questa triste storia è l’Ing. Cleto Carlini capo del Settore Mobilità del Comune di Bologna. L’arringa del suo difensore si è basata su una tesi a dir poco imbarazzante: “Carlini è un ingegnere chimico quindi non poteva essere né consapevole né competente in quella materia”.

La domanda che sorge spontanea è questa: se lo stesso avvocato difensore sostiene l’ignoranza di Carlini, cosa ci fa ancora il suo assistito a capo del settore Mobilità?

E’ arrivato il momento di andare oltre l’indignazione urlata o anche solo pensata. Ognuno di noi dovrebbe uscire di casa, prendersi un permesso dal lavoro o comunque trovare il modo di essere presente alla prossima udienza, dove per legge avremo finalmente modo di dire che questo sistema è malato e va condannato perché da impuniti questi signori rifaranno gli stessi errori.

Vi aspetto LUNEDì 7 NOVEMBRE ore 9.00 presso il Tribunale di Bologna in Via Farini – Aula 11 secondo piano.

Lorenzo Alberghini

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«Accordo occulto sul People Mover». La procura chiede cinque condanne

Articolo di Cristina DegliEsposti pubblicato sabato 22 ottobre 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.

«Accordo occulto sul People Mover». La procura chiede cinque condanne

Un anno e quattro mesi per l’ex sindaco Delbono. «Lui sapeva»

Un «accordo occulto», «un’associazione temporanea d’impresa tra Atc e il consorzio Ccc» di fatto costituita prima del bando per il People Mover, la monorotaia che collegherà l’aeroporto alla stazione. E di quel patto il sindaco «era pienamente a conoscenza». Questi i punti fermi dell’accusa nel processo per turbativa d’asta e abuso d’ufficio nell’appalto per la maxi infrastruttura, vinto da Ccc, adesso alle battute finali. Ieri, al termine di una requisitoria di oltre sei ore, i pm Giuseppe Di Giorgio e Antonella Scandellari hanno chiesto cinque condanne per i sette imputati: un anno e quattro mesi per abuso d’ufficio per l’ex sindaco Flavio Delbono e l’ex assessore comunale al Bilancio Villiam Rossi; un anno e sei più 800 euro di multa per turbativa e abuso d’ufficio per l’ex presidente di Ccc Piero Collina e di Atc Francesco Sutti; un anno per la dirigente comunale alle Partecipazioni Francesca Bruni per abuso d’ufficio; chiesta l’assoluzione, invece, per Patrizia Bartolini, all’epoca direttore del settore Lavori e opere pubbliche e presidente dell’autorità di gara del bando e Cleto Carlini, direttore del settore Mobilità urbana. Secondo il pm Di Giorgio, «Atc di fatto finanzia fin da subito il 25% dell’operazione, neutralizzando così i rischi d’impresa di Ccc» e «stravolgendo lo spirito della concessione». Come? «Attraverso un accordo di riservatezza, sottoscritto nell’ottobre 2008» che sanciva di fatto la nascita di «un’Ati occulta». In sostanza, per la procura non avrebbe mai potuto vincere un soggetto diverso da Ccc che poteva contare su «un insider, Atc» in grado di avvantaggiarlo rispetto ad altri concorrenti, come gli spagnoli di Acciona (parte civile insieme con Primavera urbana). Il fatto che Atc, alla fine, non abbia partecipato alla gara è stata «solo una dissimulazione». Il patto c’era e per Di Giorgio si perfeziona il 13 gennaio 2010 con la nascita di Marconi Express, motivo per cui il pm ha chiesto al collegio di tener conto dell’estensione del reato oltre i termini dell’imputazione, sollevando la protesta delle difese. «L’offerta economica di Ccc è ‘schiacciata’ sui minimi proprio in virtù di quell’accordo – ha detto la Scandellari – altrimenti non sarebbe stata realistica», perché con una redditività troppo bassa. E in Comune «Delbono era pienamente a conoscenza dei fatti, così come Rossi» perché «avevano avuto modo di interloquire con Sutti», ha aggiunto Di Giorgio. Dopo i pm ha preso la parola l’avvocato Guido Magnisi, difensore di Carlini, chiedendo per l’assistito l’assoluzione perché il fatto non sussiste, sostenendo che a carico del dirigente «ci sono solo opinioni».

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Appalto People mover, la procura chiede cinque condanne

Articolo di Giuseppe Baldessarro pubblicato sabato 22 ottobre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Appalto People mover, la procura chiede cinque condanne

Pene da un anno a 18 mesi per l’ex sindaco Delbono, l’ex assessore Rossi, la dirigente Bruni, Sutti e Collina

«C’era un patto occulto tra Ccc e Atc. Un accordo che ha consentito al Consorzio cooperative costruzioni e all’azienda municipale dei trasporti (oggi Tper) di mettere le mani sull’appalto per il “People Mover”, con la connivenza dell’amministrazione comunale». Lo hanno sostenuto ieri in aula i pm Giuseppe Di Giorgio e Antonella Scandellari. La «gara per realizzare e gestire l’opera venne cucita su misura». Per questo i pm hanno chiesto condanne da un anno a 18 mesi per cinque dei sette imputati al processo sul progetto della monorotaia che dovrà collegare la stazione all’aereporto. Ieri, a conclusione di cinque ore di requisitoria, i magistrati hanno chiesto che a essere puniti siano l’ex sindaco Flavio Delbono e l’assessore al Bilancio Villiam Rossi, accusati di abuso d’ufficio. Pene a un anno e sei mesi sono invece state chieste per l’ex presidente di Ccc Piero Collina, e per l’ex presidente di Atc Francesco Sutti, imputati di turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Infine un anno è stato sollecitato per la dirigente comunale Francesca Bruni, sempre per abuso d’ufficio, mentre per gli altri due funzionari comunali Cleto Carlini e Patrizia Bartolini è stata chiesta l’assoluzione sia dall’accusa di abuso d’ufficio che da quella di turbativa d’asta. Una sentenza sulla quale incombe tuttavia la prescrizione prevista per dicembre. Non a caso, sempre ieri, il pm Di Giorgio ha chiesto ai giudici della corte di valutare il «patto occulto tra Ccc e Atc, che avrebbe trovato il proprio compimento nella costituzione della società Marconi Express, il 13 gennaio 2010», nel tentativo di dilatare proprio i tempi di prescrizione. Il pm ha parlato di una «distorsione delle regole che ha favorito Ccc, consentendole di presentare una domanda vincente», nella prospettiva poi di congiungersi in sede di società di progetto con Atc, «l’unica che avrebbe consentito di reggere». Il Comune dal canto suo sarebbe stato «compiacente» e avrebbe dato «copertura politica» all’operazione. Quella del People mover è una storia lunga oltre dieci anni. Con alla base un investimento da 100 milioni di euro per collegare stazione centrale e aeroporto Marconi in otto minuti. Il primo bando risale a fine 2007. Si tratta di un appalto in project financing, nel quale l’impresa vincitrice mette i soldi e costruisce l’opera che poi gestirà per 35 anni, ripagandosi le spese. Nonostante le attese, però, il primo bando va deserto. Così nel secondo le condizioni per l’aggiudicatario vengono economicamente migliorate con finanziamenti pubblici. In corsa due cordate. Una è formata dagli spagnoli di Acciona e dall’impresa di costruzioni Ghella. La seconda cordata è di Ccc di Bologna, il Consorzio cooperative costruzioni che si presenta da solo. L’offerta tecnica migliore è quella degli spagnoli, ma quella di Ccc è economicamente più vantaggiosa. A giugno 2009 viene firmata la concessione a favore di Ccc. A gennaio del 2010 Ccc presenta la sua società di gestione per il People mover. Una società, prevista dal bando. Si chiama “Marconi express” e come socio al 25% ha Atc, l’azienda pubblica dei trasporti, di proprietà di Comune e Provincia. A quel punto è il consigliere di opposizione Daniele Corticelli a fare denuncia alla Corte dei conti e in procura. Ed è da qui che parte un’inchiesta. Si scoprirà poi che i patti interni tra Atc e Ccc prevedono che una volta costruita la monorotaia, nel giro di alcuni anni le azioni della Marconi express debbano passare ad Atc. Ccc dopo avere vinto la gara si sarebbe dunque ritirata lasciando oneri e rischi di impresa alla azienda pubblica. Da qui il processo iniziato ad aprile 2015 e che con le richieste di ieri è arrivato alle battute finali. Nel pomeriggio, dopo i pm, ha preso la parola l’avvocato Guido Magnisi, difensore di Carlini, che ha chiesto per il proprio assistito l’assoluzione perché il fatto non sussiste oppure con la formula per non aver commesso il fatto. La sentenza è prevista entro la fine di novembre.

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Delbono ai giudici: “Il People mover non è opera mia”

Articolo pubblicato martedì 18 ottobre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Delbono ai giudici: “Il People mover non è opera mia”
«Non mi sono mai occupato del progetto del “People mover”, né prima né dopo la mia elezione a sindaco». Lo ha detto ieri mattina nel corso di alcune dichiarazioni spontanee rese al processo che lo vede imputato per abuso d’ufficio l’ex sindaco Flavio Delbono, che davanti ai giudici ha ribadito di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda. Il processo, ormai alle battute finali, ruota attorno ad un presunto appalto “cucito addosso”, secondo l’accusa, al Consorzio cooperative costruzioni (Ccc), grazie anche a un patto occulto stretto nel 2008 tra Ccc e l’azienda di trasporto pubblico Atc (ora Tper). Delbono ha spiegato: «Non ebbi tempo di occuparmi del progetto, perché la rinuncia di Cofferati a ricandidarsi a sindaco provocò un’accelerazione nella campagna elettorale». Nei primi mesi del 2009, ha detto l’ex sindaco, «fui impegnato ad elaborare il mio programma, mentre nel primo periodo del mandato mi concentrai su progetti nuovi anziché sul “People mover”». Oltretutto, ha aggiunto: «I miei incarichi, tra cui quello di presidente dell’Anci, non mi lasciarono il tempo di esaminare la delibera di giunta» della quale «si occuparono i dirigenti: io mi limitai a votarla, confortato anche dal parere positivo della giunta provinciale, e poi delegai l’assessore al bilancio Villiam Rossi a rappresentarmi all’assemblea di Atc». Sulla stessa linea anche Rossi: «La gara d’appalto e la firma del contratto erano tutte cose già fatte al momento del mio insediamento, nel luglio del 2009».

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Il Marconi: ora People mover al Caab

Articolo di Enrico Miele pubblicato domenica 11 settembre 2016 da la Repubblica – Bologna.

Il Marconi: ora People mover al Caab
 
Postacchini lo preferirebbe al tram che piace a Merola: “I soldi ci sono”
Enrico Postacchini “allunga” il People mover e rilancia la possibilità di farlo arrivare fino al Caab. Idea che contrasta con quella di Virginio Merola e, soprattutto, della neo assessora alla Mobilità, Irene Priolo, che dopo aver definito «problematica» la navetta veloce è andata a Roma col sindaco per sponsorizzare il tram per Fico (che sorge vicino al mercato ortofrutticolo).

Ma il presidente dell’aeroporto tifa per il People mover e dal palco della Festa dell’Unità parla del “tesoretto” incassato l’anno scorso dagli enti locali grazie alla quotazione in Borsa dello scalo: «C’è ancora un credito di 14 milioni da quell’operazione, se si volesse investire in altre infrastrutture». Postacchini sottolinea il buon andamento del Marconi anche nel trasporto merci. Il merito, fa capire, è della vicinanza con il Caab, visto che la crescita dei voli cargo proviene «dai prodotti freschi e dalla filiera alimentare. Una grande opportunità, e quando sarà pronto Fico il collegamento è già delineato». Davanti all’ipotesi di allungare il tracciato, Postacchini rilancia la palla a Merola («bisogna chiederlo al Comune»), ma fa capire di avere in mente come finanziare l’opera: «I soldi che ha messo la Regione, pari a 25 milioni di euro, sono fondi europei, ma una settimana prima che si deliberasse il People mover c’è stata la quotazione in Borsa dell’aeroporto, che ha portato nelle tasche di Regione, Città metropolitana e Comune 39 milioni di euro». In cassa, «se si volesse investire», ci sono ancora «14 milioni».

Stanchi di farsi tirare per la giacca, i vertici della Marconi Express, che stanno costruendo la navetta, ricordano come l’appalto abbia dei “paletti” precisi: «Noi abbiamo vinto un gara, e ottenuto la concessione, per realizzare solo il collegamento tra stazione e aeroporto, questo è il nostro scopo» ribadisce la presidente Rita Finzi, che difende l’utilità dell’opera: «Il People mover non ha mai avuto l’obiettivo di risolvere i problemi della mobilità, è un collegamento veloce in favore dell’aeroporto».

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Il comitato: «Pronti a bloccare i cantieri»

Articolo di Gianluca Rotondi pubblicato domenica 1 novembre 2015 dal Corriere di Bologna.

Il comitato: «Pronti a bloccare i cantieri» 
Sel e M5S con il fronte del no, pesa il processo che ha tra gli imputati Delbono
I no People mover non si rassegnano. Nel giorno del via libera, gli anti monorotaia inaugurano simbolicamente il collegamento (incompleto) della stazione Aeroporto dell’Sfm a Borgo Panigale, che secondo il comitato può sostituire la discussa opera, e promettono battaglia: «Siamo pronti a bloccare i cantieri», assicura Andrea Tesini del comitato che da anni si batte contro la soprelevata. Accanto a loro c’è un fronte politico, l’asse Sel-Movimento cinque stelle- Coalizione civica, che ieri è di nuovo salito sulle barricate e guarda con attenzione al processo in corso sul controverso iter amministrativo dell’opera. La capogruppo vendoliana a Palazzo D’Accursio, Cathy La Torre, ha invitato il sindaco Merola a non cantar vittoria: «Sulla monorotaia pende una ipotesi di turbativa d’asta che, se venisse accertata, renderebbe annullabile il contratto», ha scritto su Facebook La Torre dando corpo alle speranze degli anti People mover. Per conto del comitato, l’avvocato Domenico Morace ha inoltre chiesto ai pm Giuseppe Di Giorgio e Antonella Scandellari di sollecitare il Tribunale a disporre il sequestro di cantieri e finanziamenti regionali. Il capogruppo pentastellato in Comune Massimo Bugani parla di un «giorno di lutto per tutti i bolognesi di buon senso». «Fermare questa follia da oggi sarà ancora più difficile — dice il grillino —. Se a governare Bologna dal prossimo anno ci sarà il M5S, si troverà anche questo scempio in eredità. 120 milioni di euro per una monorotaia di 5 km, con sopra un trabiccolo da 35 posti simile al brucomela e con 8 persone a processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Mandiamo a casa questi». I finanziatori del progetto sono certi che qualunque sia l’esito del processo non ci saranno ricadute sul contratto e quindi sull’opera. Hanno studiato le carte dell’inchiesta e chiesto pareri legali. Insomma, si sentono al riparo da sorprese. A processo per i reati a vario titolo di turbativa d’asta e abuso d’ufficio ci sono l’ex sindaco Flavio Delbono, il suo assessore al bilancio Villiam Rossi, l’ex numero uno di Atc (oggi Tper) Francesco Sutti, i funzionari del Comune Patrizia Bartolini, Cleto Carlini e Francesca Bruni. Imputato anche Piero Collina, ex numero uno del Ccc che si aggiudicò la gara. I pm ipotizzano che il bando sia stato «cucito» addosso al Consorzio. Due i profili sotto accusa. Il mancato inserimento nel bando di requisiti tecnici che il Ccc non poteva avere e l’aver permesso alla coop, dopo la vittoria della gara, di costituire una società di progetto con Atc, la Marconi Express. Un altro nodo poi è quello dei patti parasociali (nel frattempo modificati) sottoscritti nel 2010 da Ccc e Atc in base ai quali l’azienda di trasporto avrebbe acquisito il 75% di Marconi Express, assumendo così gran parte degli oneri e dei rischi d’impresa. E ciò nonostante la gara per l’appalto da 100 milioni di euro fosse stata bandita nel 2008 in project financing, procedura che prevede che il Comune affidi costruzione e gestione al privato senza tirare fuori un euro. Sutti e Collina rispondono anche di aver stipulato, nel 2008, un patto occulto che stabiliva una partnership esclusiva per la partecipazione congiunta alla gara.

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People mover, 53 testi per un processo

Articolo di Gianluca Rotondi pubblicato giovedì 9 aprile dal Corriere di Bologna.

People mover, 53 testi per un processo

In aula sfila un pezzo di storia di Bologna. Da Cofferati alla Cancellieri chiamati in tribunale politici e amministratori. Oggi la prima udienza

Nell’annosa vicenda del People mover c’è per lo meno un punto fermo: la verità giudiziaria arriverà prima che la controversa navetta che dovrebbe collegare l’aeroporto alla stazione veda la luce. Un’opera sotto processo, la cui gara d’appalto, secondo i pm, è stata pilotata, ma che è stata appena rifinanziata dal governatore Stefano Bonaccini che ha messo sul piatto 20 milioni di euro. Manca solo, si fa per dire, il via libera delle banche. «Il processo non influirà sullo sviluppo del progetto  — ha detto ieri il sindaco Merola  — . Abbiamo adottato misure differenti per l’applicazione dei contratti. Siamo pienamente convinti della legittimità dei nostri atti: entro aprile scioglieremo il nodo». In attesa della fatidica fumata bianca, comincia oggi in Tribunale la partita parallela sulla monorotaia. Si apre il processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta a carico dell’ex sindaco Flavio Delbono, del capo del Consorzio Cooperative Costruzioni Piero Collina e dell’ex numero uno di Atc Francesco Sutti. Sono imputati anche l’ex assessore al bilancio Villiam Rossi e i dirigenti comunali Cleto Carlini, Patrizia Bartolini e  Francesca Bruni. I sette imputati saranno affiancati da avvocati di spessore, il gotha dei penalisti bolognesi. Quella di oggi sarà un’udienza tecnica che affronterà le questioni preliminari e un primo ostacolo: la giudice che presiede il collegio cambierà incarico e dovrà essere sostituita. C’è curiosità invece per le successive udienze, quando il processo entrerà nel vivo e verrà ricostruita tutta la storia del People mover. In aula sfilerà un pezzo della storia politico-amministrativa recente di Bologna. I pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio hanno citato in tutto 53 testimoni: dagli ex amministratori che si sono succeduti fin dal 2004, da quando la giunta guidata da Sergio Cofferati annunciò il progetto, ai dirigenti di Atc, passando per l’allora consigliere comunale guazzalochiano Daniele Corticelli che nel 2010 innescò i pm con un esposto. Nella lista depositata dalla Procura ci sono l’ex sindaco Cofferati e quello attuale Merola, che all’epoca era assessore all’urbanistica nella giunta del Cinese; l’ex assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni; l’ex commissario straordinario Anna Maria Cancellieri che guidò Palazzo d’Accursio dopo le dimissioni di Delbono per il Cinziagate; la presidente di Marconi Express e manager del Ccc Rita Finzi; la presidente della provincia  Beatrice Draghetti. E, ancora, componenti dell’ufficio gare, membri della commissione giudicatrice e gli allora componenti del cda di Atc. Saranno sentiti sulla procedura per l’individuazione del concessionario del People mover, sulla costituzione della società di progetto Marconi Express e sui rapporti con gli imputati. Il nodo del processo è sempre lo stesso. Un bando cucito addosso al Ccc che, tra l’altro, avrebbe permesso al colosso di costruzioni dopo la vittoria nella gara di costituire con Atc (che ha il 25%) una società di progetto, la Marconi Express, nata dal presunto patto occulto tra Sutti e Collina siglato nel 2008. Poi i famosi patti parasociali (cambiati nel frattempo) tra Atc e Ccc, che prevedevano che, una volta costruita la monorotaia, il 100% delle azioni della Marconi express passasse ad Atc, in modo da far ricadere i rischi d’impresa e di gestione sul pubblico nonostante l’opera dovesse essere realizzata dai privati in project financing.

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People Mover. Processo rinviato al 16 aprile

http://www.radiocittadelcapo.it/archives/people-mover-processo-rinviato-159012/

People Mover. Processo rinviato al 16 aprile

di Damiana Aguiari

Ha preso il via oggi il processo sull’appalto del progetto People Mover a Bologna. Imputati a vario titolo per abuso di ufficio e turbativa d’asta sono l’ex sindaco Flavio Delbono, l’ex assessore al Bilancio, Villiam Rossi, il presidente del Consorzio cooperative costruzioni Piero Collina e l’ex presidente dell’azienda di trasporti Atc, Francesco Sutti e tre dirigenti comunali.  Al centro dell’indagine dei Pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio c’è l’accordo tra Ccc e Atc, stipulato dopo l’appalto del People Mover, per cedere la gestione e quindi l’assunzione dei rischi ad Atc (società a capitale pubblico) nel caso in cui il progetto non si fosse autofinanziato.

Il processo davanti al collegio presieduto dal giudice Grazia Nart è stato rinviato al 16 aprile per la decisione sull’istanza di costituirsi parte civile da parte del comitato No People Mover e dell’associazione ‘Primavera Urbana‘. L’avvocato delle associazioni, Domenico Morace, ha argomentato in aula la richiesta, cui si sono opposti i difensori degli imputati.

“Non conta la natura dei reati contestati, ma il fatto che è stato leso un principio che l’associazione difende per statuto e cioè la salvaguardia dell’ambiente. E’ indubbio che il People Mover abbia un grande impatto ambientale”. Il legale ha aggiunto che il “grande assente” è il Comune di Bologna, identificato dall’inchiesta della Procura come parte offesa e che però non si è costituito parte civile. “L’unica che rappresenta i cittadini di Bologna è l’associazione”, ha detto. Prima dell’udienza un gruppo di manifestanti ha presidiato l’ingresso del palazzo di giustizia, con striscioni contro l’opera.
All’esterno del tribunale si è tenuto un presidio di protesta, che esponeva lo striscione “Ci sarà Certamente il Carcere”, che fa il verso alla sigla Ccc al centro delle accuse.

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People Mover, al via il processo per turbativa d’asta

http://www.radiocittafujiko.it/news/people-mover-al-via-il-processo-per-turbativa-d-asta

People Mover, al via il processo per turbativa d’asta

La prima udienza del processo per la gara dell’opera che si ritiene pilotata

di Alessandro Canella

Al via il processo sulla gara per la monorotaia che per l’accusa è stata pilotata per far vincere il Ccc. Sul banco degli imputati, tra gli altri, l’ex sindaco Delbono, l’ex presidente di Atc Sutti e Collina del consorzio delle cooperative. I No People Mover si costituiscono parte civile e stroncano il piano ecosostenibile dell’aeroporto presentato ieri: “Maquillage pubblicitario”.

È cominciato questa mattina il processo relativo alla gara d’appalto per il People Mover, la monorotaia sopraelevata che dovrebbe collegare aeroporto e stazione. A processo vanno l’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono, l’ex assessore al Bilancio Villiam Rossi, l’ex presidente Atc (ora Tper) Francesco Sutti, i funzionari del Comune Patrizia Bartolini, Francesca Bruni e Cleto Carlini e Piero Collina, presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni.
I capi di imputazione su cui si regge l’accusa sono la turbativa d’asta e l’abuso d’ufficio. Il Comune, infatti, avrebbe pilotato la gara costruendo il bando su misura per chi l’ha vinto, ovvero il Ccc.

A presenziare alla prima udienza, quest’oggi, c’era il Comitato No People Mover, che da anni si batte contro quest’opera, definita inutile e dannosa.
“Quando il giudice ha chiesto se qualcuno aveva intenzione di costituirsi parte civile nel processo – racconta Lorenzo Alberghini del comitato – purtroppo c’è stato il grosso silenzio delle istituzioni. Per fortuna c’eravamo noi, che abbiamo depositato l’istanza per la costituzione di parte civile“.
Alberghini assimila il processo sul People Mover agli tanti scandali giudiziari in giro per l’Italia e lamenta come nella nostra città la vicenda non faccia tanto rumore.

Processo a parte, nei giorni scorsi si è registrata un tentativo di accelerata sull’opera, con la Regione che ha sganciato 20 milioni di euro per rassicurare le banche, l’Aeroporto che ha promesso 4 milioni di euro per l’avvio dei lavori (pur non volendo entrare nella società) e un diffuso ottimismo sullo sblocco della situazione.
Difficile dire se il processo, che ha preso avvio quest’oggi, possa portare ad una verità giudiziaria che, in caso di condanna, condizionerebbe non poco la legittimità del progetto.

Giusto ieri, inoltre, l’aeroporto ha presentato un piano per rendere lo scalo bolognese più ecosostenibile, con la creazione di un bosco di 89 ettari, la realizzazione di due piste ciclabili e interventi di efficientamento energetico.
Un piano che i No People Mover definiscono “ridicolo” e un tentativo di “maquillage pubblicitario”. “Consideriamo che la monorotaia – osserva Alberghini – produrrebbe nuova cementificazione con l’innalzamento di 200 piloni, mentre a poca distanza c’è già la stazione del Servizio Ferroviario Metropolitano”.

Ascolta l’intervista a Lorenzo Alberghini del Comitato No People Mover:

http://manage.radiocittafujiko.bedita.net/files/9a/87/PeopleMover_LorenzoAlberghini-1.mp3

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