Articoli con tag Piloni

L’andamento lento dei lavori. A gennaio la posa del ponte

Articolo di Simone Arminio pubblicato giovedì 8 dicembre 2016 da il Resto del Carlino – Bologna.

L’andamento lento dei lavori. A gennaio la posa del ponte

Annunciata per il 26 novembre, sarà dopo l’Epifania

Nessuna paura: i lavori del PeopleMover vanno avanti spediti. Anche se da due settimane, dalle parti della tangenziale, dove sono ben visibili i due piloni che sosterranno il ponte a campata unica del Marconi Express, non si vede lavorare un operaio. E anche se l’annuncio sulla chiusura di tangenziale e autostrada nella notte tra il 26 e il 27 novembre, proprio per permettere la posa della lunga trave tra i due piloni, è poi caduto nel silenzio più totale. La posa non è mai avvenuta, ma gli operai in realtà stanno lavorando, altrove: negli stabilimenti di Ccc, proprio per preparare alla perfezione la famosa trave ed essere pronti a calarla al millimetro nelle quattro ore di chiusura notturna del traffico che Autostrade concederà, con una penale che aumenterà per ogni minuto di ritardo. Si tratta di un mastodontico ponte a luce unica di oltre 90 metri, d’altronde: le misure, spiegano gli esperti, vanno prese bene. Tanto più che l’opera dovrà prevedere già da ora un ampliamento della strada sottostante, ovvero il Passante, il cui progetto subisce da tempo continui rimaneggiamenti. E a proposito di modifiche: il parere, di Marconi Express e del Comune, è che la valutazione di impatto ambientale, benché scaduta, come aveva fatto notare il capogruppo M5S in Comune Massimo Bugani, non debba essere ripresentata. Perché volontaria e non obbligatoria, e perché il concessionario dell’opera, Marconi Express, ha comunque l’obbligo di relazionare trimestralmente al Comune sullo stato dei lavori e su eventuali scostamenti dalla valutazione presentata, appunto. Il ponte, dunque. Allo stato attuale dovrebbe essere posato subito dopo il weekend dell’Epifania, in ogni caso in un fine settimana di gennaio. Autostrade per l’Italia avrebbe già escluso il periodo festivo, perché molto trafficato, e fornito alcune finestre successive, passibili poi di modifiche anche 48 ore prima, ma soltanto in caso di condizioni atmosferiche avverse o particolari e impreviste situazioni di traffico. Sui display dell’A14, per il momento, non è apparso nulla, e non apparirà se non quando ci sarà l’ufficialità: meglio evitare un nuovo falso allarme.

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Rita Finzi – Ecco perchè il People mover non farà la fine del Civis

Lettera pubblicata dal Corriere di Bologna mercoledì 7 settembre 2016.

Ecco perchè il People mover non farà la fine del Civis

Caro Direttore, leggere la rubrica di Luca Bottura sul suo giornale è sempre uno spasso, anche quando parla di noi e del nostro lavoro. Vogliamo però tranquillizzare il comico e i suoi lettori a proposito di alcune informazioni che non descrivono correttamente il People mover. Innanzi tutto il People mover non correrà accanto alla tangenziale, piuttosto «scavalcherà» la tangenziale (e l’autostrada) attraverso un bellissimo ponte che è stato progettato già in previsione del possibile allargamento della sottostante sede autostradale. Nessun pilone da buttare giù, promesso! Con il People mover i 60 compagni di viaggio di Alberto Cottica avrebbero potuto raggiungere la stazione dall’aeroporto con una sola corsa del mezzo. Calcolando un’attesa media di 3,5 minuti e una durata di viaggio di 7,5 minuti, in 11 minuti sarebbero stati trasportati tutti quanti in stazione, mentre in mezzora il mezzo può trasportare fino a 280 passeggeri per direzione, 560 ogni ora. E se ci sarà una domanda di servizio maggiore, potrà essere introdotto un veicolo aggiuntivo. Andiamo al costo del biglietto. Come ha notato Bottura su Facebook, il tipo di servizio di trasporto offerto dal People mover, rispetto al servizio dei taxi sarà completamente diverso: poca attesa e collegamento rapido con la stazione centrale utilizzando un mezzo elettrico e silenzioso che, sulla sua rotaia, non incontra semafori e ingorghi. Ognuno è libero di decidere dove sta la convenienza, il dato di fatto è però che oggi la linea dei bus Aerobus è un riferimento per migliaia di passeggeri che devono raggiungere o tornare dall’aeroporto, costa 6 euro e, tra attesa e viaggio, impiega circa 35 minuti. Con il People mover, con 7,5 euro (che diventeranno 8 dopo due anni), tra attesa e viaggio si impiegheranno 10-15 minuti al massimo. A noi sembra oggettivamente conveniente e utile per chi deve andare all’aeroporto dalla stazione, o viceversa. Sui tempi dell’avvio del servizio invece un ritocco purtroppo peggiorativo rispetto a quanto scritto da Bottura: l’esercizio commerciale, ossia il momento in cui si potrà comprare il biglietto e salire sul People mover, è previsto nel marzo 2019, dopo che — realizzata l’opera e preparati i mezzi — saranno state svolte tutte le prove necessarie a ottenere il via libera delle autorità. Quindi ci vorranno non 2 anni, ma 2 anni e mezzo. In compenso, per quanto ci riguarda, nessuna incertezza all’orizzonte: stiamo procedendo spediti rispettando il programma dei lavori. Infine un’altra buona notizia: il People mover è un project financing, cioè un’opera che si ripaga con il biglietto, cioè la paga l’utente che l’utilizza. Non la pagano i bolognesi. I soldi pubblici impegnati dalla Regione provengono da fonte europea. Indubbiamente non è per nulla semplice lavorare a un’opera in project financing, ma è un modo intelligente per creare infrastrutture utili senza pesare sulla collettività. Con il Civis non c’entriamo proprio.

Rita Finzi

Presidente Marconi Express Spa

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Luca Bottura – Navetta capitale

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2016/5-settembre-2016/navetta-capitale-240868122477.shtml

Navetta capitale

In fila al Marconi, il taxi non c’è. E il People mover?

Alberto Cottica è una figura poliedrica: economista, musicista, futurologo applicato che immagina e realizza scenari sociali integrati con il web. Ha fama internazionale praticamente in ogni campo che abbia frequentato. Ed è anche un mio amico. Così, ieri, ho letto un suo post su Facebook nel quale raccontava di essere atterrato al Marconi e di essersi ritrovato in compagnia di altre sessanta (60) persone ad aspettare un taxi. Ne è arrivato uno (1) dopo cinque (5) minuti. Quando ha provato a lanciare Uber (la app che governa le autoblu in tutto il mondo civilizzato) gli è stato risposto che qui da noi è vietata. Commento di Alberto, sconsolato: «Bologna, se vuoi fare la capitale italiana dell’innovazione sociale dovrai impegnarti molto di più».

Io abbraccerei chiunque ritenga che Bologna possa diventare la capitale italiana di qualunque cosa, fosse anche la mortadella vegana. Intanto però stiamo per diventare capitale del People mover (in italiano, navetta).

Il People mover, se è vero quel che ho letto e che umilmente riporto: 1) Sarà pronto forse tra due anni. 2) Costerà un botto a corsa: basta essere in due e conviene il taxi. 3) Corre — nel progetto — a fianco di una tangenziale che dovrebbe essere allargata, quindi c’è il rischio che i piloni in costruzione possano essere buttati giù come birilli. 4) Dichiara cinquanta (50) posti a sedere — ma per qualcuno trenta (30) è già un numero ottimistico — e una frequenza prevista di 7 minuti e mezzo. Ergo la metà di quei sessanta in attesa avrebbero impiegato almeno mezz’ora per arrivare in città da un aeroporto che è praticamente dentro le mura. Figurarsi nei casi, immagino rari, nei quali il Marconi ospita più di cinquanta viaggiatori. 5) La portata dichiarata massima è di 400 viaggiatori all’ora. Cioè due/tre aerei. Anche qui immagino che l’arrivo di un terzo/quarto velivolo sia un evento non previsto.

Nell’attesa di capire se possiamo diventare capitale di qualcosa, suggerirei perciò di guardare al passato. Ad esempio alla vicenda del Civis, un funambolico spreco di denaro per un’opera velleitaria nata già vecchia. Il neoassessore Priolo ha definito il trenino per l’aeroporto una «cosa complicata», probabilmente perché va a elettricità mentre il Comune lavora a un piano traffico a favore del carbon fossile. Ma non è complicata: è il Civis atto secondo.

E anche se mai ci saranno contraccolpi nelle urne, perché a Bologna c’è la peggiore opposizione del sistema solare, è persino possibile che si possa ripensare un aggeggio che, a regime, se sono veri i dati dichiarati, farà il solletico al traffico e ci sarà costato tantissimo. Finito. Spero che nel frattempo il taxi di Alberto sia arrivato.

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Irene Priolo sull’ampliamento della tangenziale in corrispondenza dell’aeroporto dove sono in costruzione i piloni del People Mover

Estratto dall’intervista di Eleonora Capelli a Irene Priolo pubblicata mercoledì 31 agosto 2016 da la Repubblica – Bologna:

All’aeroporto sono in costruzione i piloni del People Mover, ma lo spazio per allargare la tangenziale sembra molto poco. Era stato previsto questo “incrocio”?

«Non ci sono problemi per l’ampliamento. E questo è stato già affrontato, e risolto, in sede tecnica. Non ci sono criticità, c’è tutto lo spazio necessario per le nuove corsie. La verifica è stata fatta. Autostrade sa benissimo che lì c’è anche il People mover».

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Avanza il People mover. Un quarto dell’opera è finito

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2016/27-luglio-2016/avanza-people-mover-quarto-dell-opera-finito-240737763946.shtml

Avanza il People mover. Un quarto dell’opera è finito

Sopralluogo nel cantiere della monorotaia che collegherà la stazione all’aeroporto. L’obiettivo è completare l’infrastruttura entro ottobre 2018

BOLOGNA — Decine di piloni sono già innalzati e procedono i lavori per realizzare sia il sottopasso della ferrovia Bologna-Padova che lo scavalcamento di autostrada e tangenziale, mentre chi passa per l’aeroporto può già vedere il profilo della futura stazione. I cantieri del People mover, dunque, avanzano e ad oggi le opere sono al 25% di completamento: uno stato di avanzamento «in perfetta aderenza al cronoprogramma dei lavori», assicura la Marconi Express, la società che sta costruendo la monorotaia progettata per garantire un collegamento veloce tra l’aeroporto e la stazione centrale di Bologna.

LE TAPPE DELL’OPERA — Il punto sui cantieri, con sopralluogo aperto alla stampa, è stato fatto mercoledì dalla presidente Rita Finzi e dall’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini. Assente il sindaco Virginio Merola, a causa di un impegno sopraggiunto all’ultimo minuto (così fa sapere il suo staff). A nove mesi dall’avvio dei cantieri, su 125 piloni ne sono stati completati 44 e altri 52 sono in fase di ultimazione; entro agosto l’80% dei pilastri su cui poggerà la rotaia sarà stato realizzato. Entro settembre ci sarà il sottopasso della ferrovia ed entro il mese successivo anche il ponte sull’autostrada e la tangenziale. A marzo del 2017 si prevede di concludere i lavori in aeroporto, a maggio quelli della stazione Lazzaretto e poi da settembre inizieranno le prove del veicolo. Per dicembre il cronoprogramma fissa la conclusione dello scalo della stazione centrale. Si arriverà così al 2018: entro luglio si intende completare l’installazione di tutto l’impianto tecnologico e dei veicoli, con l’obiettivo di chiudere i lavori entro ottobre e far partire quattro mesi di pre-esercizio, così da avviare la normale operatività del People mover a marzo 2019.

L’INCOGNITA DELLE AREE RFI — Al netto dei processi istruiti tanto dalla magistratura penale che da quella contabile, al momento l’unica incognita riguardante direttamente i cantieri potrebbe nascere dalla consegna delle aree di proprietà di Rfi, che in base agli accordi dovrebbe avvenire nei prossimi giorni: se cosi’ non dovesse essere,
«cercheremo di capire come recuperare eventualmente il ritardo», afferma Finzi. All’inizio nelle ore di punta circoleranno tre navette, per una capacità di 560 passeggeri ogni ora per direzione, con un’attesa prevista di quattro minuti nelle fasce orarie di maggior traffico. Più avanti le navette potranno salire a quattro, ma il progetto è già predisposto per un eventuale raddoppio della rotaia e dunque dei veicoli in servizio. Allo stesso modo, anche il ponte di 95 metri sarà realizzato in modo da risultare compatibile con l’annunciato potenziamento di tangenziale ed autostrade, il cosiddetto Passante di mezzo. Il tutto grazie ad un investimento complessivo di 129 milioni di euro, compresi i finanziamenti bancari che, assicura Finzi, risultano essere stati tutti deliberati. Il biglietto sarà di 7,50 euro in una prima fase e poi di otto euro dal terzo anno. Dell’andamento dell’opera è sicuramente soddisfatta Finzi: dopo aver «sciolto tutta una serie di nodi e criticità» che hanno accompagnato la genesi dell’infrastruttura, oggi si può rivendicare «un grande risultato, perché si tratta di un’opera di valore per il territorio non soltanto locale ma regionale». In fondo la monorotaia sarà lunga «solo cinque chilometri», aggiunge la presidente di Marconi Express,
ma si tratta di cinque chilometri che rappresentano una vera e propria «connessione elettrica fra due poli di grande importanza» per la città e non solo.

LO SFOGO DI FINZI — I cantieri «sono partiti silenziosamente», aggiunge Finzi, ma oggi si procede con un «ritmo di lavoro intenso che ci consente di poter dire che siamo in perfetta sintonia con il cronoprogramma». Attualmente ci sono al lavoro un centinaio di persone, che raddoppieranno quando tra un anno i cantieri saranno a pieno regime. Prende forma così «uno dei progetti più complessi che abbia mai incontrato nella mia lunga vita lavorativa», confida Finzi, ammettendo che c’è stato un momento, due anni fa, in cui ha pensato che il People mover sarebbe anche potuto saltare: «Confesso di sì. C’è stato un momento in cui ho temuto che la cosa potesse anche fermarsi ed è stato quando c’è stato un ripensamento generale, a causa della crisi nel campo dei crediti, nei confronti del rischio del trasporto. Da parte dei finanziatori – ricostruisce la manager – c’è stato un momento in cui si sono volute rifare le due diligence di stima del traffico e di rischio». «Consegniamo un’infrastruttura importante per la competitività territoriale», commenta l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini. (fonte Dire)

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Lettera di una lettrice a la Repubblica – Bologna

12 luglio 2016

Olga Durano

Ogni giorno in città salta una tubatura dell’acquedotto, le strade sono piene di buche che vengono rappezzate alla meglio con materiale scadente, i fittoni delle due torri vengono giù come birilli ma intanto…si erigono i piloni del People Mover alti 18 metri. Questo sì che è il progresso!

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E i No People mover sperano nel processo

Articolo di Eleonora Capelli pubblicato lunedì 11 luglio 2016 da la Repubblica – Bologna.

E i No People mover sperano nel processo

Oggi l’udienza per abuso d’ufficio a carico di Delbono, Rossi, Sutti e Collina

Una sentenza per fermare il cemento. È quella che aspettano gli attivisti del comitato “No People mover” che di fronte agli 80 piloni che sanciscono la concreta realizzazione della monorotaia che collegherà l’aeroporto alla stazione, rispondono concentrandosi sull’udienza di oggi. Una nuova puntata del processo che vede a giudizio con l’accusa di abuso di ufficio e turbativa d’asta l’ex sindaco Flavio Delbono, l’ex assessore Villiam Rossi l’ex presidente Atc Francesco Sutti e l’ex presidente del Consorzio cooperative costruzioni, Piero Collina. «Il processo va avanti e se gli imputati verranno condannati il bando in base al quale sono stati eseguiti questi primi lavori non sarà più valido – dice Lorenzo Alberghini del comitato, candidato alle ultime amministrative con Coalizione Civica -. In questo caso i piloni rimarranno come monumento alla fallimentare gestione del denaro pubblico. I piloni li possono fermare i giudici, vedremo cosa diranno i prossimi testimoni chiamati, cioè Sutti e Collina».

Gli attivisti del fronte “No People mover”, che si sono costituiti parte civile nel processo alla monorotaia, contano che si riesca ad evitare la prescrizione. «Quel termine scade a dicembre – spiega Alberghini – ma io credo che la sentenza arriverà prima perché siamo sulla strada giusta, le udienze si susseguono e se il Ccc non avrà più la legittimità per portare avanti l’opera, questi cantieri dovranno fermarsi».

Alberghini punta dritto al sindaco Merola che «non ha mai voluto un confronto con chi i difetti del People mover li sottolinea da anni». Adesso carte alla mano il comitato squaderna problemi di omologazione del mezzo («questo tipo esatto di monorotaia è un unicum, quindi andrà omologato una volta costruito e messo in marcia, e si capisce quanto margine di rischio abbia un’operazione del genere») e soprattutto il vecchio cavallo di battaglia del Servizio ferroviario metropolitano. Il fronte dei contrari ha sempre chiesto all’amministrazione di puntare sul collaudato trasporto su ferro e di appoggiarsi alla stazione non molto distante dall’aeroporto. Adesso comunque, a cantieri aperti e in piena attività, con 100 operai al lavoro in questa fase e una previsione di 200 addetti impegnati nella fase clou dei lavori, i contrari al progetto guardano alle aule di tribunale, più che ai confronti con le istituzioni.

 

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Ecco il People mover. 80 piloni di cemento alti fino a 18 metri

Articolo di Eleonora Capelli e Enrico Miele pubblicato domenica 10 luglio 2016 da la Repubblica – Bologna.

Ecco il People mover. 80 piloni di cemento alti fino a 18 metri

A cantiere finito le colonne saranno 123 lungo un percorso di cinque chilometri. In tutto sono 80 i piloni già costruiti nel tratto che separa la stazione ferroviaria dall’aeroporto Marconi. La monorotaia tra aeroporto e ferrovia trasporterà i viaggiatori in sette minuti

Il People mover è uscito dal rendering, il cemento sostituisce i tratti a matita del progetto. Ottanta piloni posati nella tratta dall’aeroporto al Lazzaretto, con 100 operai e tecnici al lavoro (anche ieri il cantiere era aperto), sono la prima “prova” tangibile che dopo anni di progetti, piani finanziari, discussioni, esposti e indagini della Procura, la monorotaia che porterà in 7 minuti dalla stazione all’aeroporto non è solo un’opera di carta. I lavori saranno lunghi, almeno altri due anni per vederla completata, ma intanto i “monoliti” in cemento tra i 5 e i 18 metri che si snodano lungo una parte della tratta prevista sono un concreto inizio.

Chi non è partito per il mare ha potuto vedere sorgere questa piccola “Stonehenge” nostrana dalla rotonda Tommasina Guidi, tra via Manzi e via Terracini, attraverso il Lazzaretto e verso l’aeroporto. Chi invece è partito per le vacanze avrà notato i lavori al Marconi, nell’area degli arrivi. Ci sono già ottanta piloni sui 123 che l’opera finita comprenderà, la maggior parte alti tra 5 e 6 metri, mentre alcuni arrivano a misurarne 18, in corrispondenza delle cave ormai in disuso che la monorotaia sorvolerà. Naturalmente c’è già stato qualche ritrovamento archeologico, e quindi due degli 80 piloni sono in una fase di realizzazione diversa dagli altri, ma si può dire senza alcun dubbio che l’opera è partita. I piloni alla fine comporranno un lungo nastro che si snoderà per 5 chilometri, con le tipiche forme arrotondate che sono il marchio di fabbrica dell’architetto Massimo Iosa Ghini, autore anche del progetto delle pensiline e della stazione. La stazione sarà quella della fermata “Lazzaretto”, a due piani, il punto del percorso dove si incroceranno le navette che marciano nelle due diverse direzioni. Il People mover parte in salita, e non è un modo di dire: dalla stazione di Bologna, dove i tornelli per accedere alla pensilina saranno all’altezza del binario 15 e 16, a solo due rampe di scala mobile dall’arrivo dei treni ad Alta Velocità, la monorotaia piano piano salirà di quota fino all’aeroporto, dove giungerà al livello dell’area degli arrivi. Il progetto è noto da tempo ma i piloni in cemento rendono meglio di qualsiasi rendering l’idea del lungo attraversamento sopraelevato che permetterà di percorrere in poco più di 7 minuti un percorso di 5 chilometri.

Anche se si tratta di realizzazioni imponenti, le parti costruite finora non sono le più complesse, perché è la parte tecnologica quella più delicata. Sopra i piloni di cemento alla fine dell’anno è prevista la posa del “cassone” della monorotaia dove correrà il treno. Cioè una trave a cassone, una specie di lungo tubo metallico su cui correrà il veicolo.

Anche se l’anno decisivo per l’avanzamento dei lavori sarà il 2017, si stima che l’opera sia giunta oggi al 20% di realizzazione e i prossimi mesi saranno decisivi. Perché in agosto Rfi dovrebbe consegnare le aree tra il Lazzaretto e via Carracci (già oggi si trovano in stazione centrale i cartelli in italiano e in inglese attorno all’area dei lavori che spiegano il cantiere) e così si potrà completare il lungo nastro disegnato dai piloni. Sui cantieri pende poi ancora la controversia con Romano Bernardoni di Emilianauto. Non si parla più di un esproprio di quel terreno ma di un uso temporaneo, per mettere la gru che appoggerà sui piloni la trave metallica che farà da binario. Ma anche su questa nuova versione non si trova l’accordo, e ora gli ingegneri sono al lavoro per trovare il modo di evitare del tutto il terreno di Bernardoni, con una soluzione alternativa.

Tra mille peripezie, indagini e processi della Procura e della Corte dei conti, tra le proteste dei comitati contrari all’opera, il People mover viene quindi alla luce. I lavori erano iniziati lo scorso novembre un po’ in sordina, lo stesso sindaco Virginio Merola si spazientì dicendo: «Mi piacerebbe capire se quest’opera è illegittima o meno altrimenti io devo andare avanti». Adesso, dopo carotaggi e lavori preparatori, l’opera prende forma sotto gli occhi dei bolognesi rimasti in città. Mentre i comitati continuano a ritenerla: «inutile, dannosa e costosa».Foto 2_100716

 

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Manifestazione di protesta delle lavoratrici dell’aeroporto: il cantiere del People Mover comporta lo spostamento del parcheggio a loro riservato in una zona molto più scomoda

15 giugno 2016

Questa mattina in aeroporto manifestazione delle lavoratrici alle quali viene tolto il parcheggio, spostandolo di 2 km., per far posto ai piloni del People Mover. Queste lavoratrici fanno i turni, i primi iniziano alle 4 di mattina, non è simpatico immaginarle a quell’ora percorrere 2 km. di strada mentre intorno non c’è quasi nessuno. E tutto questo per far posto a un’opera inutile, costosa da costruire e non redditizia da gestire. Quindi queste lavoratrici sono “bastonate” due volte: come lavoratrici e come cittadine che dovranno subire i costi di gestione. Il comitato NO PEOPLE MOVER era con loro. La manifestazione consisteva nel percorrere a bassa velocità la rotonda davanti al parcheggio 2 mentre altri distribuivano voltantini ai passeggeri delle auto in corsa.

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People Mover un altro crimine ai danni della città: fermiamolo! Venerdì 20 maggio ore 17 passeggiata popolare con visita ai cantieri

PEOPLE MOVER UN ALTRO CRIMINE AI DANNI DELLA CITTÀ: FERMIAMOLO!

Il People Mover è una “piccola Grande Opera” inutile, costosa e dannosa.

Inutile, perché esiste già da anni un’alternativa che collega l’Aeroporto alla Stazione FS: il Servizio Ferroviario Metropolitano e il People Mover non sarebbe in grado di adempiere alla propria funzione.

Costosa, perché i 130 mln ad ora calcolati come necessari per la realizzazione sono tutti potenzialmente a carico del Comune (cioè noi), mentre la Regione (cioè noi) ha già stanziato 27 mln a fondo perduto, e l’impresa pubblica TPER (cioè noi) è fortemente coinvolta nella realizzazione della navetta assieme alla società pubblica (cioè noi) di gestione dell’areoporto.

Dannosa perché i soldi sprecati per questa opera potrebbero essere utilizzati per una mobilità sostenibile ecologicamente, economicamente e socialmente, perché quello che si sta rivelando è solamente la volontà di chi governa di aiutare le cooperative “amiche” e perchè i 125 piloni di cemento armato che saranno necessari per sorreggere la navetta costituiranno un’ulteriore colata di cemento e di consumo del territorio cittadino.

Ora, con ulteriore sfregio alla democrazia, nonostante il processo in corso per aver truccato la gara d’appalto, Comune, Regione e la fittizia Marconi Express spa (la società che riunisce le aziende coinvolte) hanno confermato la “strategicità” dell’opera e hanno aperto i cantieri.

La logica che sta dietro alla costruzione del People Mover è la stessa che chi governa la città segue su ogni aspetto della nostra vita: dal diritto ad abitare ad una mobilità sostenibile, da un welfare vero ad una scuola davvero pubblica e laica, dal diritto ad un lavoro dignitoso a una socialità sottratta al mercato, dalla tutela dei beni comuni ad una democrazia reale.

Quello che vogliono è farsi i loro affari e colpire i settori sociali più deboli.

MA LE NOSTRE VITE VENGONO PRIMA DEI LORO PROFITTI.

Abbiamo sempre dichiarato di sentirci figli di quel movimento che in Valsusa si batte, da oltre 20 anni, contro “la madre” di tutte le Grandi Opere: il TAV.

E, come loro, abbiamo detto pubblicamente che avremmo utilizzato tutti i mezzi necessari affinché il People Mover non venga realizzato.

Vogliamo anche dare un segnale chiaro e forte a chiunque si troverà a governare la città dopo le prossime elezioni amministrative.

Per questo nella partecipata assemblea del 10 Maggio abbiamo deciso di convocare una

PASSEGGIATA POPOLARE CON VISITA AI CANTIERI

VENERDI’ 20 MAGGIO ALLE ORE 17 CONCENTRAMENTO ALLA ROTONDA TOMMASINA GUIDI (ZONA DEL LAZZARETTO)

DAVANTI AL LABORATORIO DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE.

CONTRO il People Mover, PER il completamento del SFM!

CONTRO il furto di denaro pubblico, PER i diritti!

CONTRO la devastazione ambientale, PER una mobilità sostenibile e popolare!

COMITATO NOPEOPLEMOVER

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